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Lirico, parla Meli: "Ecco i miei numeri, così rilancio il teatro"

Fonte: web SardegnaOggi.it
26 maggio 2014

 

 

Lirico, parla Meli: "Ecco i miei numeri, così rilancio il teatro"
Artisti di fama internazionale e una programmazione che sta avendo successo. Il sovrintendente del teatro lirico di Cagliari mostra i suoi numeri: "Abbiamo recuperato, a livello nazionale siamo al terzo posto negli abbonamenti". E lancia un segnale al sindaco Zedda: "Non firmo contratti contrari alle norme".

CAGLIARI - Una conferenza stampa insolita quella convocata dal sovrintendente Mauro Meli, oggi nel foyer del teatro: più spettatori che giornalisti. Invitati a parlare artisti (Nadine Sierra, Markus Werba protagonisti de ‘il flauto magico’, Pinuccio Sciola), uomini di spettacolo (Massimiliano Medda), lavoratori, il direttore della programmazione. Per dire una cosa: il teatro lirico ora sta avendo successo.

Carte alla mano Meli presenta i dati che mettono a confronto la gestione 2013 (della contestata Crivellenti) e quella 2014, la sua. Le cifre dicono che tra spettacoli d'opera, balletti, musica sinfonica e altri sono state programmate 206 produzioni contro le 158 del 2013. Lo scorso anno inoltre gli abbonamenti per sette spettacoli sono stati 4878 con un incasso di 801 mila 761 euro, nel 2014 si passa a 6748 abbonati per un incasso di un milione e 64 mila euro (32% in più). Per quanto riguarda gli abbonamenti a sei spettacoli invece si passa dai 19 del 2013 ai 122 del 2014 mentre sul totale delle prime l'Otello l'anno scorso aveva portato a teatro 6763 persone con un incasso di 141 mila euro, la Norma nel 2014 ha avuto 9411 spettatori con un incasso di quasi 190 mila euro.

"Si tratta di dati positivi rispetto agli anni precedenti - afferma Meli - abbiamo recuperato abbonamenti e vendite dei biglietti. Siamo al terzo posto in Italia per numero di abbonati contro la Scala di Milano e il Regio di Torino, con un budget basso e tra tante difficoltà tra le quali l'incertezza di ricevere per tempo i finanziamenti. Questo mostra l'affezione dei cagliaritani e la loro fiducia verso il teatro quando vedono che c'è una certa programmazione".

Insomma il nuovo sovrintendente, nominato dal Cda (Gualtiero Cualbu, Giorgio Baggiani, Maurizio Porcelli e Giovanni Follesa) contro il volere del presidente Zedda appoggiato da Mario Marchetti, ha voluto mandare un segnale forte al primo cittadino ma senza cercare lo scontro diretto: non è un caso che non lo nomini mai e di fronte alla stampa sia stata invitata a parlare l'assessore Puggioni, seppur sull'argomento di Cagliari capitale europea della cultura 2019. Una sorta di prova di forza, un voler mostrare i muscoli facendo capire che dalla sua parte ci sono anche i lavoratori. Si capisce dalle parole di Marco Maimeri, direttore della programmazione: "A Cagliari si è realizzato un miracolo, prima dell'arrivo di Meli il teatro negli ultimi tre anni era senza guida. Tutti sappiamo come sono andate le cose ma siamo andati avanti comunque grazie alla solidità amministrativa, al coro, ai tecnici e all'orchestra che non temono rivali a livello nazionale. Non siamo andati in default come forse qualcuno voleva". E da quelle di Gianmaria Melis, primo violino: "Da un po' di tempo manca tranquillità nel teatro ma l'apprezzamento del pubblico è notevole. Mi auguro che finalmente torni un'atmosfera di pace".

Nessuno lo dice, ma chi sta dalla parte di Meli lo vuole far capire: i contrasti, le carte in Procura e alla Corte dei Conti, la 'guerra' nel Cda tra Zedda e la maggioranza dei consiglieri per quanto riguarda da un lato alcune assunzioni (di personale amministrativo) nel nuovo corso Meli e dall'altro i numeri del bilancio e il contratto, non ancora firmato, del sovrintendente rischiano di far saltare tutto. E sul punto Meli afferma: "Io sono un professionista, non posso firmare un contratto diverso da quello che prevedono le norme e da quanto deliberato dal Cda della fondazione. Ovvio che se si continua a proporre una cosa del genere io non firmo".