Sant'Elia. Balletto burocratico sulla nuova club house
Da oggi la pratica sarà all'esame del Consiglio comunale, venerdì tocca alla commissione Urbanistica.
A Sant'Elia, quartiere che da anni cerca di dimostrare con i fatti di non essere figlio di un Dio minore, fa discutere la vicenda del campo comunale di calcio. Appassiona non solo atleti (giovani e adulti), dirigenti sportivi e appassionati ma anche amministratori comunali, tecnici e personale ispettivo. Pomo della discordia sono i lavori di miglioramento della struttura che il pool di società che ha ottenuto la concessione comunale per la gestione vorrebbe realizzare.
Si gioca tutto sulla temporalità: vorrebbe realizzare o ha, almeno in parte, già realizzato? Se ne dovrebbe occupare (il condizionale è d'obbligo) tra oggi e domani il Consiglio comunale, visto che l'assemblea civica è chiamata a pronunciarsi sul lungo iter burocratico relativo alle autorizzazioni.
LA CLUB HOUSE A far discutere, inutile negarlo, è la contestata realizzazione di una club house in legno lamellare, che pare sia stata sistemata qualche mese fa e poi prontamente smantellata a seguito di un'ispezione da parte di personale tecnico del Comune.
IL PRESIDENTE «Non vorrei parlare tanto di questa storia quanto di come il campo di calcio di via Schiavazzi stia diventando centrale per la vita del rione - dice Franco Cardia, presidente del Progetto Sant'Elia, squadra che milita nel torneo di Promozione - attorno a questo campo gravitano centinaia di ragazzini tesserati con le tre società che fanno parte del consorzio di gestione. Il progetto di miglioramento, così come i successivi lavori, è stato realizzato interamente a nostre spese. Prevedeva, tra le altre cose, la sistemazione di un fondo in erba sintetica (già fatto) e la realizzazione di una club house: un unico salone di 140 metri quadri, al servizio di chi frequenta il campo. Per questo abbiamo già ottenuto l'autorizzazione dell'ufficio tutela del paesaggio, dell'Asl, dell'assessorato comunale allo Sport, della commissione edilizia e della Giunta comunale».
L'ULTIMO PASSO Manca solo il via libera del Consiglio comunale. Pare ci sia qualche problema legato a un sopralluogo di qualche mese fa, che avrebbe riscontrato l'esistenza di un manufatto realizzato in anticipo sui tempi previsti dalla burocrazia o in parziale difformità: «Non posso né smentire né confermare queste voci - dice Massimiliano Tavolacci, presidente della commissione comunale Urbanistica - noi ragioniamo sui dati ufficiali in nostro possesso e la questione dovrebbe essere chiusa definitivamente venerdì prossimo, quando acquisiremo le relazioni dell'ufficio per la Sorveglianza edilizia. Posso solo dire che è anche nostro interesse che quella struttura possa diventare il cuore pulsante del quartiere. È in quest'ottica che stiamo lavorando».
ANTHONY MURONI
13/01/2009