Comune di Cagliari condannato a pagare ben 2500 euro di spese di giudizio, per una battaglia che forse Zedda poteva evitare
Autore: Federica Lai il 21/05/2014 02:48
Poetto, la terrazza del Lido tornerà ad essere una discoteca. Il Tar di Cagliari accoglie il ricorso della società che gestisce lo stabilimento balneare, e condanna il Comune a pagare le spese di giudizio sostenute in questi mesi di battaglia legale, esattamente 2500 euro. La sentenza dei giudici amministrativi è stata depositata oggi. E per quest’estate si tornerà a ballare all’aperto nello stabilimento alla terza fermata del litorale cagliaritano.
La vicenda. Lo scorso 7 febbraio, con una determinazione dirigenziale del Suap, seguita all’intervento del Tar, il Comune aveva rigettato la richiesta della società Lido s.r.l. vietando l’utilizzo della terrazza come discoteca, dopo un braccio di ferro durato due anni: nell’estate del 2012 il locale venne addirittura sequestrato dalla Procura per mancanza di autorizzazioni. Secondo il verbale della conferenza di servizi, scaturito dopo il sopralluogo del 5 luglio 2013 della commissione provinciale di vigilanza, parte della struttura non aveva i requisiti necessari, ossia la parte esterna utilizzata nel periodo estivo. Tutto regolare, invece, per la parte al chiuso. Ma con la sentenza del Tar di oggi, 20 maggio 2014, cambia tutto. “Il sopralluogo – si legge nel documento depositato in serata – non ha avuto esiti negativi in relazione alla terrazza e, come tale, è atto privo di autonoma portata lesiva”. Inoltre, per quanto riguarda“la pedana, i diffusori, gli impianti luci ed elettrici esterni, i tralicci di sostegno degli impianti, gli arredi fissi quali divani e bar”, vengono ritenuti “opere che appaiono oggettivamente prive di quella stabilità che costituisce condizione indispensabile per sottoporle al regime dell’autorizzazione paesaggistica”, particolare invece sostenuto nel verbale della commissione di vigilanza.