TRIBUNALE. Sentenza civile
I soldi che il Comune chiedeva al Cagliari Calcio quale canone per l'utilizzo dello stadio nel 2007/08, 2008/09 e parte del 2009/10 erano stati già intascati dall'amministrazione cittadina quando, un anno e mezzo fa, l'ente pubblico aveva pignorato alla società i diritti televisivi di Sky: 2,2 milioni di euro che dovevano comprendere anche gli affitti (non pagati) degli anni precedenti.
È la sentenza con la quale alcuni giorni fa il giudice civile Vincenzo Aquaro ha revocato l'ordinanza con cui nel 2010 il Comune aveva ingiunto ai rossoblù il pagamento di 135.617 euro per la concessione a titolo oneroso del Sant'Elia sulla base della convenzione del 2002: denaro che comprendeva canone e interessi legali e penali per mancato pagamento di 43.687 euro per il 2007/08, altri 58.507 l'anno dopo e 33.422 per i primi sette mesi della terza stagione. Il Cagliari con l'avvocato Giuseppe Accardi aveva sostenuto a sua volta di avere un credito sul Municipio legato alla manutenzione straordinaria effettuata nel tempo e non di sua spettanza. Proprio mentre si discuteva questa causa, era arrivato il pignoramento dei diritti Sky e per sottoscrivere la nuova convenzione sull'uso dell'impianto, attualmente in corso, la società aveva dovuto estinguere tutti i debiti col Comune. Ora però il giudice ha annullato l'ingiunzione, ammesso che il Cagliari doveva dare il denaro ma compensato il credito di 135 mila euro dell'ente pubblico con il controcredito del Cagliari di 98 mila euro. La società deve versare 37.117 euro che però ha già pagato. Quindi è il Comune che deve rendere 98 mila euro alla società. (an. m.)