FONDO USA. L'intermediario Luca Silvestrone
Nella proposta anche la questione stadio
Da una parte la pacatezza di Mariano Delogu, dall'altra l'effervescenza di Luca Silvestrone, sangue ravennate e rappresentante in Italia del Fondo americano che, da fine gennaio, ha iniziato la sua marcia di avvicinamento a Cagliari, con il nuovo stadio e la società nel mirino. Un'operazione non solo sportiva, ama ripetere: «È un'offerta strutturata, un intervento sul territorio, non solo dal punto di vista sportivo».
Silvestrone conferma subito la notizia anticipata in mattinata: «Abbiamo inviato una lettera con una proposta d'acquisto ufficiale». Impossibile strappare qualcosa in più, né sul contenuto della proposta né, tanto meno, sul nome del Fondo: «Aziende private come la Fluorsid possono esporsi, ma i fondi lavorano così, con i soldi di altri. Del resto, gli arabi, che tutti sappiamoo ci sono stati, non sono mai usciti fuori e, anzi, avevano smentito». Ma l'anonimato potrebbe durare ancora poco: «Perché se il presidente Cellino accettasse l'offerta, i nomi uscirebbero fuori». E a proposito di nomi: «Quello di Dan Meis non può far nascere dubbi. E poi qualche indizio lo abbiamo lasciato».
Il portavoce della cordata a stelle e strisce non teme l'asta: «Abbiamo fatto un'offerta importante e si parla di investimenti non solo su Cagliari. Abbiamo chiesto di inserire nella trattativa anche i terreni di Elmas, con un progetto fruibile dalla comunità e a reddito zero per il Fondo». C'è spazio anche per discorsi su quello che potrebbe essere il Cagliari formato “yankees”: «Si avrebbe un'organigramma costituito da dirigenti del posto, con la supervisione di un uomo del fondo, come accade con Zanzi alla Roma. E poi servirebbe un allenatore di esperienza. Il presidente Cellino ha fatto un grande lavoro, c'è una società sana e organizzata. Ma i tempi sono ristretti e, quindi, servirebbe un allenatore capace di far crescere subito la squadra». Una squadra con obiettivi importanti, «quelli», precisa Silvestrone, «di una squadra al sesto-settimo posto per numero di tifosi in Italia».
Ma per realizzare questo progetto, c'è da recuperare terreno sulla Fluorsid: «Ma noi non ci sentiamo in ritardo. Se la società vuol vendere dovrà valutare tutto. Sappiamo che mercoledì è in programma l'incontro tra il presidente Cellino e Giulini. Ma potrà incontrare anche un nostro uomo. E siccome non credo che mercoledì si chiuderà la trattativa, non solo non ci sentiamo in ritardo, ma addirittura in vantaggio». E Silvestrone spiega il suo ottimismo: «Il presidente Cellino non è un avventuriero, ha tenuto il Cagliari per oltre vent'anni e vuole lasciare la società a chi può far crescere la squadra. E noi possiamo portare avanti il suo lavoro». ( al.m. )