Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Comune, via al valzer di poltrone

Fonte: L'Unione Sarda
12 gennaio 2009

Elezioni. Floris prepara un super rimpasto per rilanciare l'attività dell'amministrazione

Valigie pronte per quattro assessori e dieci consiglieri

Il rimpasto, previsto nel 2006 quando Floris varò la giunta-fotocopia, accelerato dalle elezioni regionali.
Il rimpasto ci sarebbe stato comunque. È stato previsto due anni e mezzo fa quando Emilio Floris, appena riconfermato con un plebiscito per il secondo mandato (53,6% a 38,7% su Gian Mario Selis), varò la giunta-fotocopia. Esecutivo «balneare», si disse mutuando una dicitura pentapartitica, da primissima repubblica, varato in assenza di accordi con i partiti sui nomi nuovi che sostituissero quelli vecchi. «Ora partiamo con chi ha lavorato bene, definiamo gli imminenti bandi comunitari poi modificheremo in corsa», annunciò il big di Forza Italia.
Da allora nonostante frequenti pressioni («Non cambio la giunta solo perché qualcuno in consiglio è scontento», tuonò a fine 2006) solo due tagliandi annuali: a marzo 2007 l'ingresso in giunta di Anselmo Piras (Fi) alle Politiche sociali al posto del tecnico Angelo Vargiu. Undici mesi fa via Gianni Chessa , sostituito al Patrimonio da Luciano Collu , che lasciò le Attività produttive a Paolo Carta . Un valzer di poltrone tutto in casa Udc. Più un bonus ai Riformatori che, usciti rafforzati dalle politiche, ottennero anche il Turismo per Gianni Giagoni , già assessore alla Pianificazione dei servizi.
Piccoli make up che non hanno mai sopito i malumori interni alla maggioranza. In Forza Italia, soprattutto. Nel partito del sindaco c'era chi ambiva, e ambisce, a cariche importanti e ora sembra chiederne conto.
RIMPASTO VERO Perché adesso è il momento del rimpasto vero, del pit stop dal quale Floris vorrebbe ottenere l'assetto per affrontare una corsa finora condotta nelle retrovie. Una gara condizionata - ha sempre sostenuto il primo cittadino - dalla Regione-nemica, ma anche dalla frequente litigiosità della maggioranza e dall'inefficienza di alcuni assessori. Elementi che, secondo il sindaco, avrebbero frenato l'attività amministrativa. Ecco perché le elezioni regionali rappresentano un bivio. Un'occasione da cui ripartire. Meglio, ovvio, se con Cappellacci presidente-amico.
LE CANDIDATURE Ugo Cappellacci, Paolo Carta, Edoardo Usai e, forse, Daniela Noli . Quattro tredicesimi della Giunta comunale si apprestano a concorrere a un posto in Consiglio regionale. Dall'esito del voto dipenderà parte della nuova geografia dell'esecutivo.
Il primo sarà certamente avvicendato. Comunque vadano le elezioni, l'assessore al Bilancio sarà almeno consigliere regionale, carica incompatibile con quella di assessore. Al suo posto potrebbe arrivare Giorgio Balletto , sempre che non si candidi per l'altro palazzo di via Roma, o comunque un tecnico vicino a Forza Italia e di fiducia del sindaco (si esclude il rientro di Francesco Lippi ). Carta, assessore da meno di un anno, dovrebbe essere avvicendato solo se verrà eletto, così come Usai. Floris ha già annunciato che manterrà gli interim. In caso di elezioni, entrambi potrebbero essere sostituiti da due consiglieri: Carta da Massimiliano Tavolacci , presidente della commissione Urbanistica e Usai da Alessandro Serra , enfant prodige di An. Ma non è detto che gli assessorati siano gli stessi. Serra (al cui posto sederebbe in aula Fabio Meloni ) potrebbe prendere il posto di Daniela Noli alle Politiche giovanili. Entrata nel coordinamento regionale di Forza Italia con Cappellacci (all'insaputa del sindaco), potrebbe essere una dei tecnici che il candidato presidente del centrodestra vuole inserire nel listino. Ma potrebbe anche fare il salto di qualità verso viale Trento (considerato che la legge statutaria impone il 40% di donne in giunta) e sfruttare le sue competenze in materia di Formazione professionale per rimettere in piedi parte del sistema demolito da Renato Soru.
Tavolacci potrebbe andare all'Urbanistica, ambita anche da Anselmo Piras , che potrebbe lasciare il posto a Maurizio Porcelli , tra gli azzurri più scalpitanti. Come Ugo Storelli , capogruppo di Fi e in Consiglio dal '94, che ieri ha escluso una sua candidatura alla Regione: «Resto in Consiglio comunale, a disposizione del partito. Gli impegni professionali (è coordinatore del centro trapianti del Brotzu) e politici mi suggeriscono di stare dove sto».
Tra i consiglieri ci proveranno invece il Riformatore Alessio Mereu e gli azzurri Edoardo Tocco , ex presidente della circoscrizione di Sant'Avendrace (che in caso di dimissioni verrebbe sostituito in Consiglio da Salvatore Floris , cugino di Emilio), e Stefano Schirru . Il primo correrà nelle liste del Pdl, il secondo sarà dato in prestito a Sardegna Unita, lista alternativa creata da Mariolino Floris . Più numerosi i candidati nelle file del centrosinistra: nel Pd proveranno a conquistare un posto in via Roma Claudio e Giorgio Cugusi , si ricandideranno Marco Espa , soriano di ferro e, forse, Lorenzo Cozzolino . Nella lista dell'Italia dei Valori ci sarà di sicuro Gialeto Floris (ex An), in quelle della Sinistra potrebbe trovare un posto Massimo Zedda. Claudia Zuncheddu dovrebbe invece far parte dello schieramento dei Rossomori, i sardisti fedeli al presidente uscente.
Ricapitolando: il consiglio potrebbe perdere dieci elementi, di cui sette del centrosinistra (anche se non c'è incompatibilità tra le cariche nei due consigli) e tre del centrodestra, la giunta quattro componenti.
Ma molto dipenderà dall'esito del voto, che potrebbe ridimensionare o premiare i partiti della maggioranza. Ecco perché Floris potrebbe aspettare la fine di febbraio per agire. Di sicuro l'aula, comunque vada il voto, non sarà più la stessa.
FABIO MANCA

10/01/2009