Prime conseguenze del lodo arbitrale di 78 milioni per lo stop ai cantieri di Coimpresa
Dalla Giunta bonifici per 653 mila euro di spese processuali
In attesa del malloppo, cioè dei 78 milioni dovuti a Coimpresa in forza di un lodo arbitrale per il blocco dei cantieri di Tuvixeddu, la Regione inizia a pagare le spese processuali. Con cifre che comunque pesano sulle tasche dei cittadini, già provate dagli scandali di baby pensioni, vitalizi e fondi ai gruppi. Sono le scorie dell'attuazione delle norme e dei divieti del piano paesaggistico della Giunta di Renato Soru, col blocco dei cantieri nella zona archeologica. Lì, accanto a un intervento edilizio, Coimpresa si riproponeva di valorizzare il grande parco. La storia è nota e il lodo arbitrale ha il peso di una sentenza inappellabile per la Regione, visto che l'ingiunzione di pagamento è esecutiva. Resta appeso il reclamo presentato dalla Regione alla Corte d'Appello di Roma, competente sulla materia che, il 3 febbraio, ha respinto la richiesta di sospensiva dell'efficacia esecutiva del lodo col quale l'amministrazione di viale Trento è stata condannata, nella primavera del 2013, a risarcire con 77 milioni 827 mila 800 la società Coimpresa di Gualtiero Cualbu proprio per i danni provocati dallo stop ai cantieri a ridosso del colle di Tuvixeddu.
Per ora ci sono due determinazioni firmate quando ancora c'era la Giunta Cappellacci. Entrambe sono del 18 settembre 2013 e, all'oggetto, parlano di Arbitrato proposto da Nuove Iniziative Coimpresa Srl contro la Regione-Rimborso spese di giudizio-liquidazione e pagamento. La prima è di 426 mila 150 euro, la seconda di 227 mila 500 euro. Circa 653 mila euro, a parte rispetto all'ammontare complessivo della cifra che la Regione dovrà pagare, comunque già un salasso per le tasche dei sardi. Le posizioni delle parti per ora sono criptiche. Dallo staff del governatore Francesco Pigliaru confermano che la Regione segue con attenzione la vicenda, attraverso i suoi legali. Ma nessuna dichiarazione ufficiale arriva né sui bonifici emessi dalla Giunta precedente né sulle conseguenze nefaste che l'attuazione degli effetti di un lodo arbitrale da 78 milioni potrebbero avere sulle casse della Regione.
Sull'altro fronte Gualtiero Cualbu, patron di Coimpresa, aspetta l'esito del ricorso: «Attendiamo con pazienza, sicuri di avere la ragione dalla nostra parte e fiduciosi di veder ripagato il danno che il lungo blocco dei cantieri ha provocato». Come saranno utilizzati i 78 milioni, quando arriveranno? Risposta secca: «Non riesco a prevedere i tempi, vedremo come si esprimerà la Corte d'Appello, ma sicuramente abbiamo qualche debito da pagare».
Conti che per essere onorati - fa capire Cualbu - hanno bisogno di bonifici ben più sostanziosi rispetto a quelli erogati dalla Regione per il ristoro delle spese di giudizio.
Lorenzo Piras
@lorenzopiras71