Al via ieri il primo appuntamento della “Quareesima”, 40 giorni di politica e spettacoli
Qualcuno stringeva la bandiera con i colori dell'arcobaleno, simbolo delle battaglie per i diritti delle lesbiche, dei gay, dei bisessuali e dei transessuali. Qualcun altro non aveva né bandiere né striscioni ma era comunque lì «per tutte le vittime dell'omofobia nel mondo». In tanti, ieri sera, hanno acceso tutti insieme le candele e illuminato piazza San Giacomo, a Villanova, per il primo appuntamento della Queeresima, il programma di 40 giorni di politica, cultura, seminari e spettacolo (fino al 28 giugno, quando ad Alghero si terrà il Sardegna Pride) per richiamare l'attenzione sui rischi dell'omofobia. La fiaccolata, organizzata dall'Arc, l'associazione che difende le libertà e i diritti di omossessuali, bisessuali e transessuali, si è svolta in occasione della giornata mondiale contro l'omofobia. Stretti simbolicamente attorno alle vittime, uomini e donne hanno sfilato mano nella mano e hanno intonato cori per ribadire il no alle discriminazioni sessuali. «Avere un orientamento sessuale che non coincide con il dualismo maschio-femmina è ancora causa di violenza fisica e aggressioni», ha detto Carlo Cotza, portavoce di Arc. «In Italia il problema è la visibilità ma in altre parti del mondo è la vivibilità», ha aggiunto, «nel senso che ci sono Paesi, come l'Iran, in cui si muore per il fatto di essere omossessuali».
Il corteo ha attraversato le vie del centro, poche soste, e brevi, intervallate da cori, striscioni e interventi al megafono, piazza Costituzione, via Roma, via Baylle, Piazza Yenne, fino alla conclusione in piazza Santo Sepolcro. Qui, su un piccolo palco si è svolto “In-canto per i diritti”: prima un monologo teatrale di Aurora Simeone, poi un concerto di Chiara Effe.
Mauro Madeddu