PREFETTURA.
Si riunisce oggi la Commissione provinciale di vigilanza Stadio, il giorno decisivo Atteso il via libera per il Sant'Elia a 16 mila posti
Il giorno decisivo per sapere se il prossimo anno il Cagliari potrà giocare al Sant'Elia davanti a 16mila spettatori è finalmente arrivato. Questo pomeriggio in Prefettura si riunisce infatti la Commissione provinciale di vigilanza che - stando alle indiscrezioni circolate nelle ultime ore - potrebbe dare il via libera al progetto di ampliamento presentato a ottobre dal Comune di Cagliari sul quale il sindaco Massimo Zedda ha scommesso molto e si sta giocando altrettanto.
OTTIMISMO Un piano articolato che prevede l'apertura dei due settori attualmente chiusi - cioè i Distinti e la Curva Sud - ma che in questi mesi è stato ripetutamente rispedito al mittente perché ogni volta c'era qualche problema. Ora però - fanno sapere informalmente da Palazzo Bacaredda - tutti i rilievi tecnici sollevati dai tecnici del Genio civile della Regione dovrebbero essere stati superati. E conseguentemente l'organo di vigilanza sarebbe intenzionato a deliberare il tanto atteso sì. A quel punto inizierebbe la corsa contro il tempo per completare lo stadio prima dell'inizio della prossima stagione (l'unico settore ancora da realizzare è la Curva Sud, mentre i Distinti sono quasi ultimati) col Cagliari Calcio che avrebbe tutto il tempo di annunciare alla Lega il rientro a casa dopo due anni in cui ha dovuto indicare Trieste come campo principale. Il termine ultimo per comunicare in quale impianto (da almeno 16mila posti) si giocheranno i match casalinghi, è fissato per il 20 giugno.
LE TAPPE Ma se dal Comune trapela ottimismo, quanto accaduto da ottobre a oggi dovrebbe invitare tutti alla massima cautela. La Commissione provinciale - competente per gli impianti con più di 5.000 spettatori (soglia sotto la quale è invece sufficiente il via libera di quella comunale) e formata dai rappresentanti di Prefettura, Questura, Comune, Vigili del fuoco, Asl e Genio civile - negli ultimi sei mesi ha infatti negato in quattro occasioni il nulla osta. Il progetto da 16mila posti era stato esaminato per la prima volta il 10 ottobre ed erano stati chiesti all'amministrazione comunale alcuni documenti mancanti. Il 24 gennaio c'era stato un primo aggiornamento, ma ancora non bastava. Terza puntata il 3 febbraio, conclusasi con un nuovo rinvio. Il 21 marzo stesso esito: ancora richiesta di chiarimenti, documenti e precisazioni.
IDONEITÀ STATICA Il nodo fondamentale era e resta la certificazione di «idoneità statica» dell'impianto sportivo che - così aveva scritto la Commissione nell'ultimo verbale - «dovrà escludere inequivocabilmente, senza alcuna eccezione, la possibilità che si verifichino distacchi di materiale di qualsiasi natura che possano arrecare danni alle cose e\o persone, a prescindere dall'esistenza o meno delle reti di sicurezza o altri elementi di protezioni». In altre parole si chiede la certezza che dalle vecchie e malandate tribune del Sant'Elia non cadano pezzi di cemento armato in testa agli spettatori. Ma in queste settimane, nelle numerose riunioni tecniche che si sono succedute tra Genio civile, amministrazione comunale e Cagliari calcio, si sarebbe trovata una soluzione convincente.
IL SINDACO Tanto che l'altro ieri il sindaco Massimo Zedda si è sbilanciato e ha giocato d'anticipo: «A qualcuno sfugge che si stanno allungando troppo i tempi e questo mette a rischio l'iscrizione del Cagliari al prossimo campionato di Serie A. Noi abbiamo fatto tutto quello che era nelle nostre competenze. Bisogna risolvere il problema. Rispettando le leggi e i regolamenti. Ma bisogna risolverlo». Oggi si saprà se la telenovela Sant'Elia è finita.
Massimo Ledda