CAGLIARI Allarme povertà nell’isola. Il numero di chi non ha neanche il minimo indispensabile per poter vivere ha raggiunto quota 300mila. Il dato, inimmaginabile fino a qualche anno fa, è emerso ieri a Cagliari, durante il convegno «Miseria ladra», organizzato dalle associazioni Libera e Gruppo Abele. Dall’incontro è venuta fuori un’immagine dell’isola a tinte fosche. «La situazione si è fatta drammatica – ha denunciato Giampiero Farru, presidente di Sardegna Solidale –. Mentre i nostri politici incassano vitalizi vergognosi e accumulano stipendi su stipendi grazie a incarichi e consulenze, le persone indigenti continuano ad aumentare. Oggi nell’isola abbiamo superato i 300mila poveri. Parlo di poveri veri, di quelli che non hanno il minimo indispensabile per sopravvivere. La classe politica deve intervenire immediatamente, altrimenti ci schianteremo». Sul dramma della povertà è intervenuto anche Giuseppe De Marzo, coordinatore nazionale di Libera e Gruppo Abele, impegnate in queste settimane in una crociata contro la povertà in tutta Italia. «Le politiche europee di austerity sono la strada sbagliata. In Italia come in Grecia viviamo una situazione insostenibile. Il welfare, soprattutto nei momenti di crisi, può diventare motore di sviluppo. Invece, si opta per i tagli alle politiche sociali. E così oggi dobbiamo fare i conti con un numero di poveri elevatissimo. L’unica consolazione è che in questo tour che ha toccato anche la Sardegna abbiamo riscontrato una grande voglia di combattere. Al nostro progetto hanno aderito 800 realtà in tutta Italia tra associazioni e organizzazioni varie». Libera e Gruppo Abele, entrambe fondate da don Luigi Ciotti, la prima contro la mafia e la seconda contro “chi non ha voce”, hanno presentato a Cagliari le loro proposte per combattere la povertà. Tra queste, una moratoria sui crediti di Equitalia e del sistema bancario, il reddito minimo di cittadinanza e la sospensione degli sfratti esecutivi per le persone più bisognose. Accanto al dato sulla povertà, durante il convegno ne è emerso un altro, altrettanto inquietante, sui sequestri alla mafia. In Sardegna gli immobili sequestrati a Cosa Nostra sono 102. L’ultimo, pochi giorni fa, è stato effettuato a Villamar, nel Medio Campidano: il pm Paolo De Angelis ha messo i sigilli a una megavilla alle porte del paese. Nell’isola i beni sequestrati alla mafia sono soprattutto terreni e case, ma nell’elenco ci sono anche piccole aziende, barche e macchine. (al.pi.)