Il primo cittadino risponde in aula a un’interrogazione sul Sant’Elia. Sulla procedura ha spiegato che le normative sono in evoluzione e si attende la legge sugli stadi che consenta una corsia preferenziale a chi vuole investire
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"Non so nulla sul Fondo di investimento americano interessato al Sant'Elia. Ma il rappresentante Dan Meis e il cavalier Luca Silvestrone mi hanno garantito che presto mi avrebbero detto qualcosa di più, forse magari già dal prossimo incontro". È stata questa la risposta del sindaco Massimo Zedda all'interrogazione del consigliere comunale di Patto per Cagliari Pierluigi Mannino sull'identità, ancora non rivelata, degli investitori a stelle e strisce.
"L'ultima riunione - ha spiegato Zedda - mi ha però sorpreso in positivo. Non credo che un personaggio come Dan Meis, archistar di fama mondiale, si spenda in questo modo se non c'è dietro una struttura reale o persone che vogliono investire".
Sulla procedura Zedda ha spiegato che le normative sono in evoluzione e si attende la legge sugli stadi che consenta una corsia preferenziale a chi vuole investire. "Fondamentale o l'accordo tra società realizzatrice dei lavori e club sportivo - ha spiegato - o che le due figure combacino".
Il sindaco ha ribadito che non esiste solo la pista americana: "Ci sono anche società sarde che hanno chiesto informazioni e incontri". Ipotesi Is Arenas? "Non posso certo interferire - ha concluso - sulle scelte di altri comuni, ma, nel caso di lavori al Sant'Elia, favoriremo tutte le interlocuzioni necessaria per trovare soluzioni provvisorie, compreso Is Arenas. Dare uno stadio alla città è un nostro auspicio: Cagliari sta aspettando quest'opera".