SANT'ELIA. Attesa per la presentazione del progetto
Tempio del calcio aperto tutti i giorni
Il nuovo stadio Sant'Elia da 25 mila posti che l'architetto americano Dan Meis sta probabilmente già progettando a Windsor (Colorado) sarà certamente spettacolare ma non potrà nascere ignorando le linee-guida indicate dal Comune, controparte del fondo di investimento statunitense (di cui Meis è rappresentante tecnico) che ha dato finora al sindaco Massimo Zedda le garanzie più solide sulla serietà dell'impegno. L'interesse del fondo Usa (come quello di altre due società italiane, compresa una sarda, che hanno fatto delle proposte al Comune) poggia su quanto dispone la delibera di Giunta del 12 settembre 2012: la proposta per costruire il nuovo impianto dovrà essere “fortemente connotata” rispetto all'area dello stadio, vicina al lungomare Sant'Elia ormai pronto («il 5 giugno finiranno i lavori della passeggiata e dei chioschi», ha annunciato l'assessore ai Lavori pubblici Luisa Anna Marras), al nuovo porticciolo per la piccola pesca (quasi 6 milioni di investimento) e “tener conto del rinnovato contesto del quartiere dovuto a una serie di interventi realizzati e in corso di realizzazione”, come l'Arena spettacoli, le piste ciclabili, il recupero degli impianti sportivi di Sant'Elia, il piazzale e l'area-parcheggi del Lazzaretto, la riqualificazione del Borgo Vecchio, il canale navigabile di San Bartolomeo, la riqualificazione del padiglione Nervi e l'estensione, proprio nella zona dello stadio, della metropolitana di superficie.
I PUNTI Il nuovo stadio, per il Comune, dovrà in particolare essere “modulare” (multifunzione) e potrà prevedere («ma comprendere anche altri servizi», precisa il sindaco Zedda) impianti per la pratica sportiva e lo spettacolo (sia al coperto e sia all'aperto), strutture per la formazione e per la medicina sportiva, un centro congressi, uffici direzionali e sedi delle associazioni, centri fitness, sauna, beauty farm, sale per esposizioni, mostre permanenti o temporanee. Contemplate anche “strutture commerciali specializzate legate alle attività sportive”, servizi di ristorazione (ristorante, caffetteria) e ricezione turistica.
DIVIETI Non saranno ammessi “centri commerciali” come “Città mercato” né “utilizzi residenziali”. Il progetto del fondo americano («o chi chiunque sia interessato, compreso il presidente del Cagliari calcio Massimo Cellino», chiarisce il sindaco) dovrà proporre un “unico complesso edilizio senza soluzione di continuità fra i vari corpi di fabbrica, possibilmente nella proiezione orizzontale dell'attuale struttura”. Dettaglio non trascurabile: il nuovo impianto dovrà impiegare “tecnologie tese al risparmio energetico e materiali ecocompatibili”.
LA RELAZIONE In visita la settimana scorsa in città in compagnia di Luca Silvestrone, rappresentante “politico” del fondo di investimento Usa, l'architetto Dan Meis (progettista di importanti impianti sportivi in varie parti del mondo) ha immagazzinato dati e impressioni, colori (di Sant'Elia) e atmosfere che tradurrà nel progetto del nuovo Sant'Elia da 85 milioni di euro. «Soltanto allora», ha precisato il sindaco, «comincerà la trattativa per la concessione dell'area che ospiterà il nuovo impianto». Il gruppo di investimento americano ha già anticipato (con uno studio di fattibilità) cosa prevede di realizzare nei 300 mila metri cubi del centro polifunzionale. Intanto lo stadio da circa 25 mila posti, poi un ristorante panoramico da dove poter assistere alle gare o spettacoli in totale confort con visione live su mega schermi distribuiti su tutta la superficie, un bar panoramico, un hotel di circa cinquanta stanze con ingresso diretto al ristorante, una sala conferenza da mille posti a sedere, la sede sociale del Cagliari calcio. Poi un museo del calcio cagliaritano, degli sport e delle società storiche. Previste palestre, sedi di associazioni sportive per disabili, una o due piscine da 25 metri di lunghezza, un centro benessere, un maxi-store ma anche una discoteca e locali ricreativi, una sala regia e montaggio, postazioni per fotografi attorno al campo.
VOLUMETRIA I 300 mila metri cubi di volumetria saranno distribuiti su un'altezza massima di 16 metri. Quattro i piani “fuori terra”, di cui uno di 4.500 metri quadrati destinato al ristorante panoramico. La copertura delle tribune sarà in materiale trasparente mentre quella della struttura sarà in massima parte rivestita da pannelli fotovoltaici.
Capitolo sicurezza. Il nuovo impianto dovrà prevedere un sistema di videosorveglianza per una “tempestiva gestione dell'ordine pubblico”. Si immagina un centro sicuro, da frequentare e vivere tutti i giorni anche con la creazione di una “wi-fi free zone”. Servizio previsto in ogni stadio moderno.
Pietro Picciau