Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Ex onorevoli a peso d'oro,

Fonte: L'Unione Sarda
13 maggio 2014

Secondo posto dopo la Sicilia, ma il costo per singolo cittadino è più alto


la Sardegna batte tutti i record Non solo privilegiati, ma molto più ricchi dei colleghi del resto d'Italia. Dalle pieghe dei vitalizi degli onorevoli sardi spuntano cifre totali da capogiro. I diciotto milioni e mezzo che le casse dell'assemblea di via Roma si preparano a versare ai 317 politici in pensione per il 2014 sono nettamente superiori ai costi di tutte le altre regioni, con un aumento di un milione e 600 mila euro rispetto al 2013. Soltanto la Sicilia spende di più per il pagamento dei consiglieri (che godono peraltro dello status superiore di deputati dell'Assemblea regionale siciliana). Un dettaglio fa la differenza: i politici di Palermo lavorano per 5 milioni e 43 mila abitanti, quelli di Cagliari per 1 milione e 649 mila. Il quoziente per cittadino in Sicilia è pari a 4,1, in Sardegna sale a 10,2.
CONSIGLIERI DA RECORD Al terzo posto, nella classifica dell'anno scorso, c'è il Lazio, con 16 milioni e 420 mila euro per i vitalizi degli ex consiglieri. Ma nella regione della Capitale vivono 5 milioni e 600 mila persone: il costo per cittadino scende a 2,9, un quarto di quello della Sardegna. Da qualunque angolo si prendano, i dati sardi regalano una certezza assoluta: stipendi, benefit e pensioni sono andati al di là di ogni pensiero. La Lombardia, che ha quasi dieci milioni di abitanti, non arriva alla metà (7 milioni e mezzo) dei soldi spesi dalla Sardegna. Il Piemonte va appena più su, con 8 milioni e 200 mila euro, il Veneto supera di poco i 10 milioni. A contendersi il primato con i consiglieri sardi a riposo ci sono quelli del Trentino Alto Adige (14 milioni e 200 mila euro la spesa nel 2013), che pesano molto sul singolo cittadino (quoziente superiore a 10). Ma anche qui non c'è gara: le condizioni economiche tra le Dolomiti potrebbero anche giustificare l'alto costo della politica. Difficile farlo in un'isola in cui la disoccupazione sfiora il 18 per cento.
I PENSIONATI AUMENTANO La cancellazione del vitalizio scattata con la nuova legislatura non riesce ancora ad abbassare la spesa per le indennità di pensione dei consiglieri. I numeri diffusi nei giorni scorsi dall'Ufficio di presidenza di via Roma (con il pagamento di 317 indennità) sono destinati a salire. Presto si moltiplicheranno gli ex consiglieri in età da riscossione: sessantacinque anni in caso di una legislatura, sessanta dalla seconda in su. Senza contare che degli attuali sessanta consiglieri, soltanto i trentanove neoeletti non prenderanno mai il vitalizio: gli altri ventuno (Da Ugo Cappellacci a Franco Sabatini, da Christian Solinas agli eterni Giorgio Oppi e Mario Floris) andranno regolarmente all'incasso alla fine della loro attività politica.
VITALIZI DA 60MILA EURO Secondo gli scenari attuali, i 18 milioni e 500 mila euro messi in bilancio nel 2014 per pagare le pensioni regaleranno in media 58mila e 300 euro lordi a ciascuno dei 317 vitalizi. «Contribuzioni versate durante l'attività da consiglieri», si sono difesi in questi giorni molti ex onorevoli. Solo che versavano le quote del loro stipendio lordo (che neanche vedevano) e potevano tenersi stretti le mensilità a quattro zeri. In ogni caso l'esposizione delle casse della Regione è fuori dubbio: a fronte dell'uscita da 18,5 milioni, le quote d'entrata delle nuove contribuzioni superano di poco gli 800mila euro.
Giulio Zasso