MOLENTARGIUS.
Indagine chiusa sulla commissione giudicatrice e sulla vincitrice
La laurea era triennale, non specialistica, e il voto era diverso da quello realmente ottenuto. Insomma, pare che la candidata non avesse i titoli previsti dal bando per l'assunzione al Parco di Molentargius nel 2008. Eppure Valentina Demuro, 46 anni, aveva ottenuto il posto (in scadenza al 2009) e aveva lavorato sino al 2011 alle dirette dipendenze del Parco. Poi da quell'anno al 2013 vi aveva prestato servizio attraverso un'agenzia interinale. Ora su quella gara a evidenza pubblica e sui suoi risultati la Procura ha chiuso le indagini avviate un anno fa dopo l'arrivo di un esposto che, inviato anche alla Corte dei Conti, evidenziava una serie di irregolarità. Quattro le persone sotto accusa: il pubblico ministero Emanuele Secci contesta la truffa, l'abuso d'ufficio e un doppio falso a Demuro, nel periodo del concorso moglie di un ex manager regionale, e l'abuso d'ufficio e il falso a Mariano Mariani, ex presidente dell'ente, Franco Piga e Gianfranco Sabattini, componenti della commissione che aveva dato il via libera al contratto di una persona priva, secondo la ricostruzione degli inquirenti, dei titoli richiesti.
In base alla ricostruzione investigativa, il bando prevedeva come requisito fondamentale, per le 12 figure professionali ricercate dal Parco di Molentargius, la laurea «del vecchio ordinamento o specialistica». In un esposto depositato in Procura nell'estate 2013 però si sosteneva che almeno un vincitore della selezione non aveva il titolo richiesto, così erano cominciati gli approfondimenti. Gli uomini del nucleo di polizia giudiziaria della Guardia di finanza avevano ricevuto l'incarico di sequestrare tutti i documenti legati al concorso, ma proprio Demuro (è una delle contestazioni agli atti) aveva cercato di far sparire le carte in un momento diverso rispetto alla perquisizione. Iniziativa inutile, perché comunque i militari avevano scoperto che la donna era in possesso della sola laurea breve in Lingue, mentre il bando chiedeva il possesso di quella precedente la riforma o comunque specialistica, e che aveva anche attestato di aver conseguito voti diversi dal reale. Valutazioni la cui esistenza, secondo il pm, era stata confermata anche dai membri della commissione.
Mariani (già sotto processo per la bancarotta della Ila di Portovesme: la nuova udienza del processo è in programma proprio oggi in Tribunale) e Piga attraverso gli avvocati difensori Massimo Ledda e Massimiliano Ravenna hanno chiesto al pm di essere interrogati. Potrebbero seguire la stessa strada Demuro, assistita dal legale Rita Dedola, e Sabattini, tutelato dal penalista Roberto Rocca.
Andrea Manunza