E una volta, cugino, qualche anno fa in questo stesso periodo di primavera inoltrata, una volta ero con un mio amico a Centocelle, non mi ricordo nemmeno perché, forse c'era stato o doveva esserci un concerto, uno di quelli di musica assurda che piacciono a me, ero lì a Roma in vacanza per un paio di giorni e aveva piovuto tutti i giorni e tutte le ore e tutti i minuti che avevo trascorso in quella città in cui assurdamente hai deciso di vivere, ero lì da settantadue o novantasei ore e avevo visto solo cielo cupo e pioggia maledetta, e invece all'improvviso quella sera mentre ero lì a Centocelle con questo mio amico ha smesso di piovere e il cielo si è aperto e questo mio amico mi ha detto “Diomio, guarda. Diomio, ma dove lo trovi un cielo così”? Ed era un po' brillo, o forse soltanto allegro, felice del concerto o di stare con me o di essere in vacanza anche lui per qualche giorno, e mi ha detto “Io qui a Roma, in questa città, ci sono dei giorni che mentre giro in scooter e passo per esempio al Gianicolo o a Porta Pia o a Piazza Venezia e guardo il cielo e le nuvole come si vedono certi giorni a maggio se non piove, e soprattutto anzi dopo che ha piovuto e quando il cielo si apre all'improvviso, mentre giro in scooter per Roma penso che se non avessi trovato Roma, questa città con questo cielo, forse sarei impazzito”. E io l'ho guardato, quella sera, quel mio vecchio amico che mi aveva appena raccontato un amore finito, il suo lavoro traballante, i sogni che aveva paura potessero scivolare via, come tutti lo temiamo quando non siamo più ventenni, i risparmi messi via per un viaggio in Argentina, la voglia d'innamorarsi ancora, la paura che presto sarà tardi per tutto, la paura di non trovare più qualcuno che faccia tremare i polsi, io l'ho guardato, gli ho detto: “Tu non venire mai a Cagliari, amico mio, mai, davvero non farlo, perchè tu sei di Bergamo e questo cielo bellissimo ti può anche sembrare bellissimo, e lo è, in effetti, ma se vieni a Cagliari, amico mio, e un giorno ti capita di affacciarti da una piazzetta di Castello e di trovarti davanti all'improvviso il cielo che c'è in quell'angolo di Mediterraneo, e i fenicotteri in volo - se per esempio ci sono i fenicotteri, quel giorno, nel cielo di Cagliari che ti può capitare di guardare in un pomeriggio come questo, e li guardi nella loro infinita eleganza, li guardi e ti sembra impossibile, e scuoti la testa e dici Non è possibile, non è possibile, se ti capita una cosa simile, davvero, è finita, devi restare e basta, amico mio, credimi”.