Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Un pronto soccorso per le statue

Fonte: L'Unione Sarda
12 maggio 2014

Il Laboratorio didattico e di ricerca per il restauro

 

 Microscopi elettronici, alambicchi, angioletti di marmo coperti da una patina nera, attrezzi da chirurgo o da dentista, polveri, spugnette abrasive morbide come pelli di daino. Benvenuti nel Csi dei monumenti o, se preferite, nell'Emergency dei Beni culturali. Qui una decina di chimici, ingegneri, architetti più un numero variabile di borsisti studia e insegna a riconoscere il materiale di cui sono fatte chiese, statue, opere d'arte antiche, identificare le cause del problema che le mette in pericolo, individuare materiali e tecniche più adeguate per restaurarle.
Tra le realtà da scoprire oggi e domani a Cagliari c'è anche, in via Ravenna, nel parco alle spalle della basilica di Bonaria, il Laboratorio di didattica e di ricerca per la tutela dei beni culturali. Un piccolo edificio a pianta circolare che, fino a tre anni fa, era in balia dei vandali. Ora è una realtà d'eccellenza. Stabile, arredi e parte delle attrezzature sono del Comune. Altri macchinari sono dell'Università: il Laboratorio è figlio del lavoro avviato dal dipartimento di Ingegneria meccanica, chimica e dei materiali, dove negli anni '80 un gruppo di chimici si avventurò sulla frontiera dei beni culturali. I principali committenti? Le Soprintendenze.
Una visita apparentemente meno spettacolare rispetto alle altre in cartellone ma ricca di sorprese: una postazione interattiva fa scoprire la storia delle principali rocce sarde, le scaglie di una chiesa di Masullas minacciata dall'erosione, statue in marmo provenienti dal cimitero monumentale di Bonaria annerite dalla solfatazione. E un patrimonio di competenze. (m. n.)