Il presidente del Cagliari apre la trattativa per cedere il club
Il sindaco vede Meis e Silvestrone per parlare dello stadio
di Roberto Muretto
CAGLIARI Per la prima volta Massimo Cellino apre le porte agli americani. Non lo fa direttamente ma attraverso l’avvocato Giuseppe Accardi, che cura gli interessi del patron rossoblù. E’ stato il legale cagliaritano ad incontrare Luca Silvestrone (rappresentante del fondo in Italia) e l’architetto Dan Meis ( il tecnico che ha progettato il nuovo Sant’Elia), per una prima presa di contatto su una trattiva alle fasi iniziali e che potrebbe vedere una co-gestione fino a quando non sarà messo nero su bianco. Nel pomeriggio l’incontro col sindaco Zedda e con i tecnici del Comune di Cagliari per la questione stadio. Diverse le soluzioni sul tavolo. La più urgente dare l’agibilità per sedicimila posti al Sant’Elia entro il 20 giugno. Unica strada perchè il Cagliari non emigri. Poi la possibilità di tornare, provvisoriamente, a Is Arenas durante i lavori di rifacimento dell’impianto di via Vespucci. La novità. La notizia più importante è che Cellino sembra disposto a cedere il club che gestisce da 22 anni. Non solo, è pronto (se l’offerta sarà ritenuta congrua) a vendere anche i beni immobili della società, centro sportivo di Assemini compreso. Se l’operazione si concretizzerà, quello del presidente del Cagliari sarà un addio definitivo alla Sardegna per trasferirsi in Inghilterra e fare la spola tra il Regno Unito e Miami. Non si è entrati nei dettagli, però è stato fatto un grande passo in avanti. Da ambo le parti c’è disponibilità. Adesso la palla passa al gruppo statunitense che dovrà formulare la sua proposta entro un paio di settimane. «Meis riferirà al gruppo su quello che ha visto - commenta Luca Silvestrone -, poi torneremo qui con l’offerta. Presto sveleremo anche i nomi di chi sta dietro la cordata. Non lo abbiamo fatto per motivi di opportunità. Oggi abbiamo visto il sole. L’avvocato Accardi era in costante contatto telefonico con Cellino, la volontà di vendere è emersa chiaramente». Sopralluogo. E’ stata una giornata intensa per Meis e Silvestrone. Visita al centro sportivo di Assemini («è il più bello che abbia mai visto», le parole dell’architetto), poi a Is Arenas, i terreni di Elmas, la sede societaria e infine al Sant’Elia. «Dovevamo renderci conto dell’asset del club. Meis ha chiesto tutta una serie di documenti - ha aggiunto Luca Silvestrone - necessari per avere un quadro completo della situazione. Gli verranno messi a disposizione in tempi brevi. La presenza di Meis qui è la conferma della serietà di questa operazione. Non possiamo dire che la chiusura è vicinissima, però adesso la strada si fa in discesa. Ci sentiremo tutti i giorni ». Co-gestione. E’ una delle ipotesi. Se la trattativa dovesse decollare, è probabile che nella prima fase il fondo americano si avvalga dell’esperienza di Massimo Cellino per cominciare la nuova avventura. Si tratterebbe di una collaborazione di breve durata, il tempo giusto per prendere contatto col calcio italiano e non commettere errori. Il presidente del Cagliari aveva già le idee chiare per la prossima stagione e senza dire una parola aveva già fatto capire le sue intenzioni. Se ci sarà una iniziale gestione condivisa, andrà avanti sulla strada tracciata? Domanda che i tifosi si fanno da tempo. La risposta? A breve. ©RIPRODUZIONE RISERVATA