LA TRATTATIVA. Il presidente apre alla cessione del Cagliari e si propone come traghettatore
I due emissari Usa e l'avvocato rossoblù Accardi ad Asseminello
«Oggi possiamo dirlo, la trattativa per l'acquisto del Cagliari è ufficiale». Parole e musica di Luca Silvestrone, il mediatore ravennate che rappresenta il Fondo americano lanciato alla conquista del Cagliari. Una giornata di full immersion cagliaritana, al fianco di Dan Meis, l'architetto del Colorado, maestro nella costruzione di impianti sportivi, l'asso nella manica degli investitori yankees.
Chi si aspettava il nome dei possibili acquirenti è rimasto deluso. La parola d'ordine resta «massima riservatezza», fondamentale per un fondo di investimento e una società quotata in Borsa. Ma intanto la trattativa è uscita alla luce del sole.
Silvestrone, Meis e la collaboratrice-interprete sono sbarcati a Elmas poco dopo le 9 e subito prelevati da una macchina della Polizia, che li ha portati ad Assemini. Una visita che doveva rimanere segreta, in compagnia dell'avvocato Giuseppe Accardi e in stretto contatto telefonico con Massimo Cellino. E proprio il patron rossoblù ha dato il via libera per far cadere la segretezza. Dopo il centro sportivo, è toccato agli asset immobiliari targati Cagliari Calcio, la sede di viale La Playa e i terreni di Santa Caterina a Elmas, sui quali Dan Meis ha riferito in serata agli imprenditori americani, dopo il rientro a Roma. E dalla sua valutazione dipenderà anche l'offerta economica, 70-75 milioni, per squadra e centro sportivo. A chiudere, il passaggio nei due stadi che tengono tutti col fiato sospeso, Is Arenas e Sant'Elia.
Le parti dialogano, pur nel rispetto della riservatezza, «con accordi scritti e verbali», spiega Silvestrone. «Si è discusso, dando e chiedendo le garanzie. E la società ha ribadito la volontà di cedere». Cellino avrebbe parlato di un'altra trattativa, preferendo però dare la precedenza alla pista statunitense.
Il rappresentante del Fondo si dice ottimista: «Ora la strada è in discesa». Ma anche lunga. I tempi sono stretti, sia per l'iscrizione al campionato, con relativa indicazione dello stadio in cui disputare la stagione, che per il calciomercato, tra acquisti, comproprietà, contratti in scadenza e scelta del tecnico. Anche per questo Cellino avrebbe proposto una co-gestione, una sorta di doppia guida nella fase di interregno, in caso di trattative troppo lunghe, col patron nelle vesti di traghettatore. Ma la controparte americana cercherà di accelerare, per arrivare alla due diligence e alla costituzione della nuova società. E far partire una nuova era.
Alberto Masu