Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

L'Ailanto, abusivo vegetale

Fonte: L'Unione Sarda
12 maggio 2014

 

 

L'Ailanthus altissima è un albero molto presente in città, anche se quasi mai desiderato, data la sua grande competitività e capacità colonizzatrice. È invadente e robustissimo, basta un angolo di strada con qualche detrito organico e lì si piazza e cresce, partendo dai semi alati (samare) che sono prodotti in grandissima quantità e approfittano di una città ventosa; in aggiunta, è un grande produttore di polloni infestanti che danno luogo a colonie sempre più consistenti, che quasi impediscono qualsiasi altra forma di verde.
Possiede anche altri mezzi più “disonesti” e che confermano l'epiteto di abusivo vegetale: tossine sparse nel terreno attraverso le radici, vere e proprie armi chimiche per stroncare sul nascere ogni concorrenza. Infine, è dotato di elevate protezioni passive, dato che resiste all'attacco di tutti i parassiti e solo qualche fungo lo colpisce. Insomma, l'Ailanto è un vero cattivo, da estirpare o tenere sotto costante controllo a meno che non se ne sfruttino le caratteristiche, in zone marginali o su terreni con tendenza allo sgretolamento, per ottenere una veloce colonizzazione della zona interessata.
È peraltro un albero che sa essere anche di gradevole aspetto, nei suoi esemplari più grandi e isolati; nel periodo in cui si riempie di semi alati dal colore bianco o arancio, verso luglio, può anche essere affascinante. Per vedere dei grandi esemplari nella nostra città, basta percorrere la salita dalla rotonda dei Giardini opubblici verso l'Arsenale; presso le Scalette di santa Chiara ci sono due esemplari che hanno anche un ruolo di abbellimento, in mancanza d'altro.
Si può poi citare un altro grande esemplare in viale Diaz, nell'Istituto Nautico.