Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Monumenti aperti, è boom

Fonte: L'Unione Sarda
12 maggio 2014


Il sito più affollato è l'Orto botanico, oggi giornata ricca di appuntamenti

Prima giornata di visite: più di 24mila presenze
Il caldo non ha scoraggiato curiosi e appassionati, anche se forse ne ha indirizzato molti verso gli spazi chiusi o ombreggiati anziché verso aree affascinanti ma soleggiate come Tuvixeddu (1.190 visitatori) e Anfiteatro romano (1.200). Le due “star” sono così state superate dall'Orto botanico (1.830 accessi) e dal Palazzo del rettorato (1.304 tra sale del rettore, aula magna e sala settecentesca). L'ospedale civile è stato visitato da circa mille persone, la mostra sui Giganti di Monte Prama da 832, la Cittadella dei musei da 590. Le due torri pisane hanno totalizzato 1.300 firme. Successo anche per il Laboratorio di Restauro sul colle di Bonaria: 200 visitatori. E i grandi numeri sono attesi per oggi, con quasi tutti i siti aperti ininterrottamente dalle 9 alle 20 e una lista imponente di eventi collaterali, con musica, spettacoli, reading.
DEDICA A LILLIU Il via ufficiale ieri mattina a Tuvixeddu, con una presentazione cui hanno preso parte anche gli assessori regionale e comunale alla Cultura, Claudia Firino ed Enrica Puggioni. Il sindaco Massimo Zedda ha ringraziato le migliaia di volontari che in questi 18 anni hanno animato la manifestazione e i grandi studiosi («e molti non ci sono più») per opera dei quali i tesori archeologici, storici e culturali della città e dell'isola sono stati scoperti, studiati e affidati a noi: «Per esempio Giovanni Lilliu». A sorpresa, fra i primi a visitare la necropoli, l'ambasciatore del Qatar.
TUVIXEDDU A Tuvixeddu il percorso parte dai cancelli di via Falzarego, presidiati dai banchetti delle associazioni Legambiente e Amici di Sardegna. A fare da guide, gli studenti del “Pertini” e della “Spano-De Amicis”: sono loro a raccontare i due millenni e mezzo la storia del “colle dei piccoli buchi”. Ce ne sono migliaia, rettangolari, scavati nel calcare e sopravvissuti a decenni di attività estrattiva: non molto spettacolari, a vedersi, ma ognuno è l'imboccatura di una tomba a pozzo profonda dieci metri, sul fondo della quale si apre la camera di sepoltura, decorata e ricca di omaggi a dèi che si chiamavano Bes o Astarte. Si gira al largo dalle tombe, lungo un percorso protetto da transenne. L'ultima tappa è l'enigmatico edificio che ospiterà il centro servizi: attivarlo è una delle priorità del Comune, con la sistemazione di fontanelle e panchine. «Il sito resterà aperto al pubblico tutti i giorni - sottolinea l'assessore Puggioni - e per tre giorni la settimana ci saranno visite guidate».
ANFITEATRO Operazione pulizia riuscita. Nei giorni scorsi, dall'area che circonda il più spettacolare monumento della Sardegna romana è stato portato via di tutto: bottiglie rotte, rifiuti di ogni genere, perfino carcasse di animali. All'Anfiteatro, ieri, l'unico segno di degrado era ciò che resta delle strutture di legno installate a suo tempo: gradinate, box biglietteria, baracca dei camerini. Rimossa la platea di legno, ora è ben visibile il corridoio circolare e le fosse , le tre cavità che in epoca romana ospitavano i macchinari scenici per i giochi (scontri fra gladiatori, scene di caccia) e, la più grande, elefanti e orsi, troppo grossi per stare nelle celle lungo i corridoi, dove venivano tenuti leoni e altre belve. Queste venivano fatte combattere tra loro ma anche con schiavi, condannati a morte e, forse, cristiani.
IL FUTURO A raccontare il passato sanguinario di questo gioiello di calcare, i bambini dei circoli didattici di via Garavetti e di Is Mirrionis, ma anche i volontari dell'associazione Specus: suo l'appalto per manutenzione, vigilanza e visite guidate all'Anfiteatro e a Tuvixeddu per un anno. «L'Anfiteatro - annuncia Enrica Puggioni - resterà aperto per tre giorni la settimana, con le visite guidate. Intanto continueranno i lavori, in accordo con la Soprintendenza, per la rimozione delle parti in legno e la messa in sicurezza». Il sindaco rivela: «Le rocce coperte dalle parti in legno hanno problemi: umidità, muffe, muschi. Ci vorrà tempo». Ci saranno di nuovo concerti all'Anfiteatro? «La precedenza assoluta va alla tutela del bene culturale e alla sua leggibilità», risponde Puggioni: «Se sarà possibile fare spettacoli, si faranno. Ma non certo per cinquemila spettatori: pensiamo a mille».
Marco Noce