Magari sembrerà drastica la soluzione ipotizzata dallo scultore Pinuccio Sciola , che ricorda cosa disse un vecchietto negli anni '70 in tema di pensioni ai giovani: «Va bene se si lasciano castrare. Vivere gratis e fare l'amore è troppo». Ma anche senza metodi eccentrici, nel mondo della cultura, dell'arte, dello sport e del sociale non c'è uno che non approvi la campagna contro Vitalizio Precoce. «Come si può non concordare?», chiede lo stilista Antonio Marras . «Domanda retorica», per Giorgio Porrà di Sky.
Il suo collega Rai Ivan Zazzaroni non ha «nessun dubbio sulla retroattività». «Bisogna vedere se è praticabile», riflette l'avvocato Luigi Concas , «ma sono d'accordo con la proposta». Lo scrittore Salvatore Niffoi è colpito dall'entità degli assegni: «Mia moglie, dopo 30 anni in Comune, prende 900 euro». Don Ettore Cannavera fa due calcoli: «Alla Collina, coi 5mila euro mensili della presidente Lombardo avvio al lavoro dieci ragazzi». «Più che fare noi le petizioni, dovrebbero essere loro a restituire tutto», dice Gigi Riva . La pensa come lui lo scrittore Marcello Fois , scandalizzato per chi «prende il quintuplo delle persone normali senza aver lavorato un giorno». Per lo storico Manlio Brigaglia , «i politici potrebbero devolvere il 10% allo Stato».
Il direttore del Foglio Giuliano Ferrara fa sapere di aver dato il buon esempio, non chiedendo la pensione da europarlamentare. E i diritti acquisiti? «Hanno avuto già tanti privilegi», nota l'ex direttore della sede Rai di Cagliari Romano Cannas . Il rettore dell'Università di Cagliari Giovanni Melis spera che non si tocchino i diritti di altre categorie: «Però è giusto avere regole uguali a quelle nazionali». Il suo collega di Sassari, Attilio Mastino , chiede invece uniformità «coi normali lavoratori». Il pubblicitario Gavino Sanna ha provato «vergogna» vedendo il caso sardo sui media nazionali. «Sembra un film», fa il regista Filippo Martinez , «emergono cose inimmaginabili». Aderiscono alla campagna l'ex magistrato Mario Marchetti , il blogger Insopportabile , il giornalista e scrittore Paolo Pillonca , il corrispondente da Bruxelles del Corriere della Sera Luigi Offeddu . E ancora Maria Paola Masala , storica firma della cultura per l'Unione Sarda, Stefano Deliperi , presidente del Gruppo di intervento giuridico, e l'ex assessore regionale Maria Antonietta Mongiu .
«Basta privilegi, con questa crisi servono esempi positivi», è l'invocazione di Enzo Costa , presidente nazionale Auser ed ex leader della Cgil sarda. Pensieri condivisi, nel mondo del sociale: don Marco Lai , delegato regionale della Caritas, pensa che «uniformare le norme sarde e nazionali sarebbe un segnale di equità». «Un atto di rispetto per le persone normali», aggiunge Luca Murgianu , presidente di Confartigianato. E Manolo Mureddu , da anni in prima fila nelle battaglie dei cassintegrati Alcoa, trae una conclusione amara: «Noi lottiamo da una vita per i nostri diritti, mentre la casta fa molto in fretta le leggi che garantiscono i diritti dei politici».