La prima fermata e l'insenatura di Calamosca le più amate dai cagliaritani
Va su la colonnina e le spiagge si affollano di bagnanti
Non l'hanno tradita, la loro spiaggia, i cagliaritani. Neppure nel grande giorno di “Monumenti aperti”, quando in massa hanno scelto di continuare a scoprire i gioielli della città dimenticandosi, almeno per qualche ora, sabbia, acqua e tintarella. Verso le undici, il lungomare ha cominciato ad animarsi. Traffico scorrevole, pochissime le auto per via della viabilità ridotta imposta dal Comune (sostituite da tanti pedoni e intere famiglie in bicicletta), arenile ancora semivuoto. Poi il Poetto si è pian piano riempito. La più amata, nel nome della tradizione, la prima fermata. Ancora di più l'insenatura di Calamosca, letteralmente presa d'assalto dai bagnanti
SULLA BATTIGIA «È stata una bella sorpresa, conoscevo già questa spiaggia ma l'anno scorso ci siamo venuti per la prima volta e ora ci siamo tornati. Forse bisognerebbe pulirla un pochino», dice Francesca Magnolia. Il modesto cumulo di alghe non modifica comunque la suggestione del luogo. Acqua limpida, cristallina. «Aiò a tuffare». Dice proprio così, un ragazzo dalla pelle ancora candida e dalle braccia abbronzate, per invitare i suoi amici a spostarsi in acqua alta, dove una piccola secca al largo, nel mezzo della baia, ha da sempre rappresentato, per intere generazioni di giovani, il trampolino di lancio per le loro esibizioni.
ALL'OMBRA Più avanti, il Poetto, si è invero timidamente concesso ai cagliaritani. Tanti hanno rinunciato al bagno e anche a mettersi in costume, preferendo l'ombra dei baretti e un po' di sole preso a dosi limitatissime sul volto. «L'acqua è ancora fredda, non c'è fisico»: Sandro Piras è rinchiuso in una maglietta rock e preferisce ancora attendere prima di concedersi al mare. Così o suoi amici. Eppure qualche metro più in là, dove la battigia si fa mare, non mancano i tuffatori. O meglio, gli amanti del bagno ad andamento lento, delle passeggiate con l'acqua alla vita. Mischiati a chi invece sceglie di goderselo fino in fondo, questo scorcio di primavera affacciato sull'estate.
Andrea Piras