Migliaia di persone hanno preso d'assalto la chiesa e il carcere di Sant'Efisio, visitabili sabato e ieri in occasione di “Monumenti aperti”. I due siti sono stati illustrati ai visitatori dai ragazzi del liceo classico Dettori: gli studenti del triennio hanno fatto da guida nella chiesetta, mentre quelli del biennio hanno rivelato tutti i segreti del carcere.
Ai visitatori è stato spiegato che, secondo quanto racconta la leggenda, la cripta fu il luogo dove venne imprigionato il santo prima di essere martirizzato a Nora il 15 gennaio 303 o 305 dopo Cristo. È plausibile che in questa zona si trovasse il carcere, se si tiene conto della vicinanza con il Foro, cioè la piazza principale della città antica, che secondo gli storici si trovava in piazza del Carmine.
Efisio nacque a Elia Capitolina (Gerusalemme) da madre pagana e padre cristiano, che però morì presto e non lo poté educare secondo i dettami della religione cattolica. Poi si arruolò nell'esercito e fu inviato in Puglia con il compito di perseguitare i cristiani. Lì cadde da cavallo e sentì la voce di Dio, che gli disse di convertirsi. A quel punto Efisio si fece battezzare a Gaeta e in seguito arrivò a Cagliari per convertire i sardi. Il governatore locale, però, su ordine dell'imperatore Diocleziano, lo fece imprigionare e torturare, senza mai riuscire a convertirlo. Per questo motivo Efisio fu martirizzato a Nora.
Federico Deiana
studente liceo Dettori