Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Rispunta l'opzione Is Arenas

Fonte: L'Unione Sarda
9 maggio 2014


Silvestrone: non vorremmo che la squadra giocasse fuori dall'Isola

 

Se la ristrutturazione definitiva del Sant'Elia dovesse andare in porto «la soluzione più concreta potrebbe essere quella di Quartu». Per Luca Silvestrone, rappresentante del fondo d'investimento americano interessato all'acquisizione del Cagliari e alla realizzazione di un nuovo stadio, l'ipotesi più credibile e più facilmente realizzabile è quella di un ritorno a Is Arenas, impianto lasciato un anno fa ma mai dimenticato, soprattutto dai tifosi rossoblù che avevano apprezzato il passaggio dal rudere-Sant'Elia a una struttura nuova di zecca. «È senz'altro una possibilità, non vogliamo che la squadra stia lontana dalla Sardegna quando verrà inaugurato il cantiere per la ristrutturazione», dice (al telefono) Silvestrone, prima di partire per Cagliari e incontrare il sindaco Zedda e intensificare le trattative sulla sponda di viale La Plaia.
Un'altra strada porta invece a una ristrutturazione per settori del vecchio Sant'Elia: consentirebbe al Cagliari di giocare in casa, ma, come spiega Silvestrone, «i tempi del cantiere si allungherebbero e anche i costi sarebbero senza dubbio maggiori». L'ultima opzione è quella di far giocare i rossoblù fuori dall'Isola. Non più a Trieste, ma a Modena o Monza.
La riqualificazione comunque non potrà iniziare prima del 2015. «La nostra intenzione è di concludere tutte le procedure amministrative e avere le autorizzazioni entro la fine di quest'anno e avviare subito dopo i lavori». Ma l'attuale Sant'Elia, con le sue gradinate di metallo, rimane fondamentale per i programmi del prossimo anno: senza un via libera al progetto per 16 mila posti, il Cagliari - come detto ieri - non potrà iscriversi al campionato di Serie A 2014-2015.
Michele Ruffi