L'architetto Meis e l'emissario Silvestrone attesi anche ad Assemini
Stadio, oggi l'incontro col sindaco Zedda
Non porta la maglia numero dieci sulle spalle e non fa impazzire le folle col pallone tra i piedi. Eppure, era dai tempi di Gianfranco Zola che a Cagliari non c'era tanta attesa per uno sbarco all'aeroporto di Elmas. Il fuoriclasse si chiama Dan Meis, ha 53 anni e gli impianti sportivi, più che farli sobbalzare, preferisce costruirli.
La Roma lo ha chiamato per costruire lo stadio che manderà in pensione l'Olimpico e, prima ancora, ha lasciato la sua firma ovunque, dalla California (lo Staples Center di Los Angeles, considerato il più grande impianto mai costruito) al Giappone (Saitama Super Arena), passando per l'Inghilterra (il Manchester Evening News Arena). E c'è la sua impronta anche sui Mondiali di Qatar 2022, con lo Sports City Stadium a Doha. Un archistar , come si dice con un efficace neologismo. Una stella di prima grandezza che il fondo americano, interessato all'accoppiata stadio-Cagliari Calcio, ha scelto come uomo immagine per lo sbarco in Sardegna. E il nome di Dan Meis ha aperto tutte le porte, prima fra tutte quelle del Comune, dove questo pomeriggio è atteso per un primo faccia a faccia col sindaco Massimo Zedda.
Si parlerà del progetto Sant'Elia, per il futuro e, magari, anche per l'immediato, visto che giugno si avvicina e il Cagliari, al momento dell'iscrizione, dovrà indicare la sua casa per la prossima stagione. Meis ha pronto un progetto per portare subito il Sant'Elia a 16 mila posti e poter così disputare la prossima stagione. E, nel frattempo, avviare le pratiche per riaprire Is Arenas, nelle stagioni in cui verrebbe costruito il nuovo impianto.
Ma la presenza dell' archistar di Windsor (in Colorado) è stato anche un messaggio per far capire a Massimo Cellino che il fondo americano non ha parentele con Tim Barton, il texano che incantò Bari prima di sparire nel nulla, in una bufala epocale.
Dan Meis ieri è arrivato a Roma e ha preparato la sua prima volta a Cagliari, come annunciato su Twitter, in compagnia di Luca Silvestrone, il rappresentante italiano degli investitori americani che hanno scelto Cagliari per fare il loro ingresso in Serie A. E l'architetto potrebbe addirittura varcare le porte di Assemini, l'unico asset immobiliare targato Cagliari Calcio verso cui il fondo americano ha mostrato interesse. Sarebbe questo un ulteriore passo avanti verso la chiusura della trattativa, col presidente Cellino che sarebbe così pronto a incontrare gli aspiranti compratori. Misteriosi ancora per poco: la loro “identità” sarà svelata in una sede da definire, comunque non in Sardegna.
Alberto Masu