Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Zeno è in ognuno di noi»

Fonte: L'Unione Sarda
7 maggio 2014


L'intervista A tu per tu con l'attore lombardo, da oggi in scena al Massimo di Cagliari 

Giuseppe Pambieri e l'eroe moderno di Svevo


É il romanzo che nel nostro Paese ha segnato il passaggio dal modulo romantico ottocentesco alla modernità. “La coscienza di Zeno” diventa teatro e, dopo aver debuttato al Comunale di San Gavino, da oggi a domenica sarà a Cagliari, al Massimo, ancora una volta sotto le insegne CeDAC.
A dare parola e forma al capolavoro sveviano, che sul palco rivive con la regia di Maurizio Scaparro e l'adattamento di Tullio Kezich, la compagnia milanese Teatro Carcano, tra le cui fila spicca la presenza Giuseppe Pambieri, in scena nel ruolo di Zeno Cosini.
In scena anche Nino Bignamini e Giancarlo Condé, accanto a Silvia Altrui, Guenda Goria, Margherita Mannino, Marta Ossoli, Antonia Renzella, Raffaele Sincovich, Anna Paola Vellaccio e Francesco Wolf. Per “Oltre la Scena/ gli attori raccontano”, venerdì alle 17.30 al Cinema Odissea di viale Trieste 84 a Cagliari, la compagnia incontrerà il pubblico.
Intanto, noi abbiamo incontrato Giuseppe Pambieri.
«I ragazzi che vengono a teatro, pensano di assistere a una rappresentazione noiosa, ma poi si divertono e vanno via contenti. Lo spettacolo è fruibile e aiuta a capire più facilmente il romanzo», spiega l'attore lombardo. «Zeno rispecchia una moltitudine di umori e sentimenti. È un uomo problematico, proprio come noi lo siamo oggi. Un personaggio che ho subito sentito molto mio».
Il romanzo ha un finale apocalittico che riflette anche l'inquietudine dei giorni nostri.
«Visto quello che sta succedendo pure sul piano internazionale, direi che siamo sull'orlo del baratro in ogni momento. Il messaggio finale del racconto è modernissimo».
Negli anni sono spuntati altri modi di osservare e ascoltare ciò che ci circonda: il teatro è importante come in passato?
«L'uomo ha ancora bisogno di vedere se stesso, e attraverso i personaggi rappresentati, il teatro fa questo. I sentimenti che troviamo nelle opere di Shakespeare non hanno tempo. Ma il teatro nel nostro Paese non gode di alcuna protezione. Chi ci governa, continua a non capire l'importante funzione che riveste».
Quarant'anni fa girò il film, “La polizia è al servizio del cittadino?” Un titolo quanto mai attuale.
«Ho grande rispetto per le forze dell'ordine. E in queste ore ho i brividi. Le frange estreme vanno isolate e sconfitte».
Carlo Argiolas