Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Viale Marconi e Poetto, l'odissea dei pendolari

Fonte: L'Unione Sarda
6 maggio 2014


Nelle ore di punta anche 25 minuti da Is Pontis Paris a via Sarpi

 


Sveglia, colazione e ansia. Viale Marconi e viale Poetto sono un'angoscia per chi li deve percorrere negli orari di punta. Il serpentone di lamiere che si forma quotidianamente spesso raggiunge lunghezze chilometriche. Anche perché nelle auto quasi sempre c'è solo il guidatore, raramente capita di trovare uno o due passeggeri. Quasi mai tre o quattro. Per percorrere quei pochi chilometri chi abita nei centri dell'area vasta impiega decine di minuti. Ma è sufficiente un banale tamponamento per trasformare le attese in odissee. Con conseguenti ritardi a scuola o al lavoro.
VIALE MARCONI Quattro chilometri di asfalto si trasformano in un inferno di lamiere soprattutto in ingresso. Unica alternativa, visti gli ingorghi della statale 554, per chi da Sinnai, Maracalagonis, Quartucciu, Quartu e Selargius intende raggiungere il centro. Ogni giorno tra via Mercalli e Is Pontis Paris, all'altezza della caserma dei Vigili del fuoco, transitano circa 35 mila auto. Le punte di traffico nei giorni lavorativi - secondo i rilevamenti dell'assessorato comunale alla Viabilità - vengono registrate tra le 8 e le 9: sono oltre 2.500 i veicoli che percorrono le due corsie (circa 30 mila al mese). L'altro picco è alla chiusura delle attività commerciali, verso le 20, quando le auto che viaggiano in allontanamento dal capoluogo sono 1.500. Mille automobilisti in meno, rispetto ai dati d'ingresso, che preferiscono la  Strada arginale , così si chiama l'arteria che costeggia lo stagno di Molentargius. Tempi di percorrenza? Nelle ore di massimo afflusso occorrono almeno 25 minuti da Is Pontis Paris a via Sarpi. «Il traffico è talmente congestionato che la velocità media è di 18 chilometri all'ora, la velocità media commerciale ai tempi delle carrozze», sentenzia l'assessore alla Viabilità Mauro Coni. Così, in auto, c'è chi ne approfitta per telefonare, fumare una sigaretta, leggere il giornale o completare, utilizzando lo specchietto retrovisore, col rossetto o col fard, l'operazione-bellezza iniziata a casa.
Va meglio quando il flusso è libero: per lo stesso tragitto sono sufficienti 5 minuti.
Discorso a parte merita chi abbandona viale Marconi e vuole raggiungere Barracca Manna o la zona degli ospedali attraversando Pirri. Un tragitto, oltre che lungo, estenuante. Il traffico subisce un forte rallentamento all'altezza della cantina sociale di Monserrato. Niente in confronto a piazza Italia. Un groviglio di pullman, auto, moto accompagnato dalla colonna sonora dei clacson e da tanfo di smog e di frizione. La causa? Tre semafori in pochi metri e via Toti chiusa per il rifacimento dei marciapiedi. A completare il quadro le bancarelle dei torronai.
VIALE POETTO Chi arriva dal Margine Rosso, da certe zone di Quartu e dalla Nuova 554 preferisce tentare la carta viale Poetto. Secondo i dati rilevati dal Comune ogni giorno sono 16.513 i veicoli che percorrono l'arteria che conduce al capoluogo. Il massimo afflusso nei giorni lavorativi è, anche in questo caso, alle 8, con 1.700 auto. Ovviamente il rilevamento subisce un'impennata durante le domeniche dei mesi estivi.
Ieri mattina un sole tiepido e un cielo spettacolare erano graditi compagni di viaggio. Non sufficienti, però, a eliminare i tappi . Le prime colonne in entrata si formano sul Lungosaline all'altezza della chiesa, da via Isola di San Pietro. Lo sconforto viene attenuato dallo spettacolo dei fenicotteri rosa che beati sei muovono tra le acque dello stagno. Superati i semafori e la rotatoria di Marina Piccola un altro  classico : l'ingorgo di fronte alla caserma Monfenera, da via Dei Tritoni a via S'Arrulloni. Tutto liscio sino a ponte Vittorio, dove le auto si incolonnano al rosso del semaforo dell'Amsicora.
L'ANALISI Tutto sommato entrare in città dalle due arterie è meno complicato e faticoso rispetto ad alcuni anni fa. «Non c'è dubbio: la differenza la fanno le rotatorie», spiega l'assessore Coni. «Stiamo razionalizzando i flussi».
Andrea Artizzu

 


L'Asse Mediano è il più pericoloso

Sei morti in sei anni

È l'Asse Mediano la strada più pericolosa della città. Secondo le tabelle del Comune nell'arteria l'anno scorso si sono verificati 27 incidenti con feriti. Seguono in classifica viale Diaz (26 scontri con feriti), viale Marconi (25), via Cadello (19) e via Is Mirrionis (17).
Anche negli incidenti mortali l'Asse mediano è al vertice della poco invidiabile classifica: dal 2006 al 2013 sono 6 le persone decedute. Seguono a ruota viale Monastir e via Lungosaline (4 morti), viale Poetto, viale Marconi, viale Trieste e via Is Cornalias (3). L'anno più tragico per il capoluogo è stato il 2007 con 13 morti.
Analizzando nel dettaglio le tabelle dell'assessorato alla Viabilità viene alla luce che gli incidenti stradali con feriti negli ultimi otto anni sono in diminuzione. Sono passati da 1.084 del 2006 (una media di 2,97 al giorno) a 538 del 2013 (1,47 al giorno). L'assessore Mauro Coni individua i motivi. «L'installazione degli autovelox e dei rilevatori del passaggio con il rosso è stata determinante». (a. a.)