Rassegna Stampa

web Cagliari Globalist

Perché non assegnare gli incarichi degli Assessorati agli esuberati sardi?

Fonte: web Cagliari Globalist
30 aprile 2014


Il Movimento per il lavoro avanza una proposta in controtendenza alle vecchie prassi partitocratiche, e lancia "la sfida" al Governatore Francesco Pigliaru

Il Movimento per il lavoro avanza una proposta "rivoluzionaria", in controtendenza rispetto alle vecchie prassi partitocratiche, e lancia "la sfida" al Governatore Francesco Pigliaru: perchè non assegnare gli incarichi all'interno degli Assessorati agli esuberati sardi?

Il Movimento per il lavoro i diritti e l'ambiente - di cui fanno parte cittadini e i soggetti politici A.L.B.A. e Azione Civile - che si propone come alternativo allo schieramento di centro sinistra, lancia una proposta al Presidente Pigliaru riguardo la composizione degli staff assessorali sulla base di considerazioni, riteniamo, ampiamente condivisibili.

Considerato che tra gli scopi del Movimento vi è appunto la tutela del lavoratore e della sua dignità, cercando di sollecitare un cambiamento della società e delle politiche sul lavoro a cui non possono essere estranee finanche le prassi politiche nell'attribuzione di incarichi su fiducia o di posizioni apicali.

Visto il comunicato stampa apparso sui quotidiani locali e sul sito della Regione Sardegna dove si evincono i nomi dei "prescelti" che faranno parte degli staff assessoriali (ben 3 ad Assessore per un totale di 36 posti di lavoro, retribuiti con denaro pubblico).

Chiede che:

vengano resi pubblici i curricula dei prescelti e i criteri oggettivi che ne hanno decretato la selezione

Inoltre, considerata la crisi economica e occupazionale spaventosa che sta colpendo la nostra Isola più che negli anni passati, avanza al Presidente Pigliaru la seguente proposta:

-assegnare i futuri incarichi ancora vacanti negli staff e i posti di prossima nomina negli Enti regionali (es. per tutti, ERSU), mediante una selezione pubblica, ai lavoratori cd. esuberati. Vale a dire, a quei lavoratori ancora giovani (quarantenni) con elevata specializzazione e professionalità che, a causa della crisi, o in seguito ad una riorganizzazione dell'assetto aziendale o ad una spending review, non trovano più collocazione nel mondo del lavoro, ricomprendendo in tale condizione anche i ricercatori, gli assegnisti usciti dall'Università e gli altri lavoratori cognitivi.

La crisi economica ha assunto in Sardegna dimensioni tali da richiedere un intervento immediato a tutti i livelli: sono infatti tantissime le famiglie che nella nostra Regione vivono al di sotto della soglia di povertà, e tante che stanno per trovarcisi (ogni posto di lavoro stravolge radicalmente le condizioni di vita della persona e di una famiglia, facendone crollare la capacità di spesa). Altri dati confermano che le donne, con figli, e alta specializzazione, non riescano più a reinserirsi nel mondo del lavoro spesse volte proprio per l'elevata competenza e professionalità che sembra costituire, ormai, un " quid minus".

Si tratta dunque di lavoratori che hanno elevata professionalità professionalità e che potrebbero pertanto ricoprire brillantemente detti incarichi. Leggendo il comunicato della Regione Sardegna verifichiamo invece tristemente il reiterarsi della vecchia prassi di indirizzarsi, nella scelta, su politici di vecchia data, oppure sui stretti collaboratori degli attuali assessori. La Sardegna ha bisogno di risposte immediate e di una svolta etica vera, che vada oltre la retorica elettorale, dimostrando che il "domani è davvero iniziato". Oggi.