Le offerte sul tavolo di Cellino. Contatti con Silvestrone, incontro vicino
i Americani, Decathlon e un'azienda europea
Tre proposte sul tavolo. E dopo aver ripetuto per anni «sono pronto a vendere la società, ma nessuno si fa avanti», stavolta Massimo Cellino non può nascondersi e può cominciare a scegliere il suo successore alla guida del Cagliari, dopo 22 anni di regno.
L'ultima è stata una domenica in versione Giulio Cesare: veni, vidi, vici . Il presidente è arrivato da Miami, ha assistito a (metà) partita col Parma e ha vinto, conquistando pure la salvezza matematica. Missione compiuta e partenza immediata per tornare a respirare l'atmosfera del maledetto United, il suo nuovo sogno d'Oltremanica. Tanti progetti in vista, come l'arrivo dell'ex fantasista del Torino Benny Carbone alla guida del settore giovanile, ma con l'aspirazione di rimpiazzare Brian McDermott sulla panchina dei grandi. Quelli che, nei progetti di Cellino, devono tornare in Premier. Blasone e sterline.
Problemi che non interessano i tifosi rossoblù, che anche domenica pomeriggio hanno espresso in modo chiaro il loro pensiero. Cori e striscioni per ricordare al patron di viale La Playa che il Cagliari non è una comparsa e che le bandiere, Conti e Cossu, vanno rispettate e confermate. Lui, Cellino, ha ascoltato per 45 minuti e poi ha deciso che ne aveva abbastanza ed è andato via. Lo attende il suo Leeds, la cena di gala per il giocatore dell'anno.
Ma sul tavolo ci sono quelle tre proposte che possono sciogliere i tanti dubbi che gravano sul futuro del Cagliari Calcio. La prima è quella della Fluorsid Group, società che opera nel settore dell'industria chimica, marchio nato in Sardegna, con attività in Italia e Inghilterra e sede in Svizzera. Ma la cifra messa sul piatto (30 milioni a rate) non è stata neanche presa in considerazione. Ben più pesante è, infatti, l'offerta preparata dalla Decathlon, colosso francese e internazionale dell'abbigliamento sportivo, che vorrebbe acquistare il Cagliari e sbarcare in grande stile nel sud della Sardegna. E sotto la Torre Eiffel il marchio rossoblù viene valutato circa 70 milioni. Ma in pole position resta il fondo americano, rappresentato da Luca Silvestrone. Dagli Stati Uniti vengono garantiti investimenti per la costruzione del nuovo stadio e l'acquisto del Cagliari Calcio per circa 150 milioni.
Ma oltre Oceano si fa largo un nuovo progetto, quella di coinvolgere proprio la Decathlon, che potrebbe entrare nella trattativa, al fianco del fondo americano. L'azienda francese, guidata dalla famiglia Leclercq, entrerebbe con una quota e avrebbe a disposizione uno degli spazi commerciali, da circa 11 mila metri quadri, nel progettato nuovo stadio. I primi contatti sarebbero già partiti ieri.
Nel frattempo, le trattative tra viale La Playa e il fondo Usa vanno avanti nel più assoluto riserbo, con lo scambio delle rispettive garanzie. Dagli Stati Uniti sono già arrivate quelle sulla disponibilità economica e oggi verranno richieste al Cagliari le garanzie relative all'oggetto della trattativa, squadra e centro sportivo, e la disponibilità di Cellino alla cessione del club. Ieri, infine, dopo un contatto telefonico, è stato confermato per il 12 maggio lo sbarco a Cagliari dei soci americani, che incontreranno il sindaco Zedda. E, soprattutto, anche Massimo Cellino. Per iniziare una nuova epoca.
Alberto Masu