Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

L'ex Distretto inutilizzato

Fonte: L'Unione Sarda
28 aprile 2014


VIA BAYLLE. Avrebbe dovuto ospitare la biblioteca universitaria e i Beni paesaggistici

 

Caserma Monte Grappa, spazio vuoto nel cuore della città

 



L'idea era di trasformarlo in mediateca, ma il Comune li ha battuti sul tempo. Da quando l'ex Distretto militare di via Baylle è stato ceduto al ministero dei Beni e delle attività culturali è abbandonato al suo destino di spazio inutilizzato. Con relativi fondi (utilizzati per la trasformazione) buttati al vento.
VUOTO URBANO L'ex caserma Monte Grappa, un edificio realizzato nel 1800 che si estende dal largo Carlo Felice a via Baylle, per anni è stata il punto di riferimento di migliaia di giovani, ma non solo. Nei suoi archivi erano custoditi i fogli matricolari, necessari per il calcolo della pensione, e da lì partivano le raccomandate per la chiamata alla leva obbligatoria. Poi, il 14 maggio 1999, la dismissione e il passaggio alla direzione regionale per i Beni culturali e paesaggistici della Sardegna. Da allora una serie di progetti e relativi finanziamenti che hanno portato a un nulla di fatto. A dir la verità, prima che il Comune realizzasse la mediateca di via Pola, quei 1415 metri quadri di valore storico e logistico inestimabile erano stati destinati alla biblioteca universitaria, allora come oggi ospitata negli spazi del rettorato di via Università, a Castello. Un progetto da 6 milioni di euro diviso in due tronconi bloccato dalla mancanza di fondi e poi integrato con altri 5 milioni. «Trasferendoci in via Baylle avremmo raddoppiato gli spazi», afferma Ester Gessa, responsabile della biblioteca universitaria. «L'appalto concorso ha avuto molte difficoltà, legate ai problemi relativi agli adeguamenti e alla sicurezza. Con la realizzazione della mediateca comunale, il ministero dei Beni culturali ha opportunamente deciso di cambiare la sua destinazione». Quale sarà il suo futuro? «Dovrebbe diventare la sede della Direzione regionale dei Beni culturali e paesaggistici, attualmente ospitata in via Dei Salinieri». Una soluzione che vedrebbe anche il trasloco dei 26 dipendenti del ministero negli uffici del largo Carlo Felice. E la biblioteca universitaria? «A noi verrebbe riservato uno spazio decisamente più limitato e precisamente un sottopiano con accesso da via Baylle».
DISMISSIONI A VUOTO In sintesi, ancora una volta la città non riesce a utilizzare i beni militari ceduti alla Regione. Esempio su tutti gli alloggi ufficiali di Calamosca e la caserma dell'Aeronautica di Monte Urpinu. Nel primo caso porte e finestre della palazzina che si affaccia sul mare sono state murate per evitare l'occupazione abusiva. Più eclatante e scandalosa la vicenda dell'ex deposito dell'Aeronautica. Le carte per uno scambio con l'Ente Foreste erano già state firmate dall'ex presidente dell'ente Bobo Farina e dall'assessore regionale agli Enti locali Gabriele Asunis. Il progetto era intrigante e metteva al riparo l'area da speculazioni immobiliari. L'Ente foreste era pronto a traslocare dalla storica sede di viale Merello all'ex caserma di via Cagna. Una foresta nel cuore della città, con sentieri didattici e punti di avvistamento per i fenicotteri. Tutto fatto in casa. Il film, purtroppo, ha preso un'altra piega.
Il polmone verde ai piedi di Monte Urpinu da quando ha tolto le stellette è diventato una discarica di computer e armadi regionali, vigilato dalle guardie giurate per evitare imbarazzanti occupazioni di senzatetto. Custodia che costa circa 400 mila euro all'anno. Manco a dirlo, soldi buttai al vento.
Nelle vecchie palazzine degli avieri, nell'ufficio comando e nelle autorimesse avrebbero dovuto trovare posto uomini e mezzi ora ammassati in viale Merello. Spazi vasti, sufficienti anche per la Protezione civile. Poi lo stop, improvviso. L'accordo firmato su carta intestata della Regione finì in un cassetto del successore di Asuni, il sassarese Nicolò Rassu, e da allora riposa in pace tra lo sconforto di cagliaritani e turisti.
Andrea Artizzu