Social Attraverso foto e filmati sul web il rilancio del patrimonio culturale e artistico
I l via in Sardegna sarà Nuoro a darlo, con un'invasione dedicata a Grazia Deledda. Appuntamento questa mattina alle 10 col gruppo Giovani Confcommercio in piazza Italia di fronte al busto dedicato alla scrittrice, per proseguire nel rione di Santu Predu e terminare nella chiesa della Solitudine, dove sono custodite le spoglie. È solo il primo passo isolano della grande manifestazione nazionale “Invasioni digitali” che da oggi al 4 maggio attraverso i social network intende testimoniare con foto e filmati il nostro patrimonio artistico e culturale italiano. Ma non solo: lo scopo è in questa maniera di passare da semplici fruitori a testimoni e da qui a protagonisti della valorizzazione e della conoscenza del nostro immenso tesoro.
Siamo alla seconda edizione e come spiega Marianna Marcucci, toscana, cofondatrice del progetto insieme a Fabrizio Todisco, «dopo il grande successo della prima manifestazione non poteva mancare l'invasione 2014. Sono tantissime le adesioni arrivate da tutta Italia, e non solo, per condividere intenti e passioni che in questa edizione stanno superando anche i confini geografici dei Paesi». Per quanto riguarda la Sardegna basti pensare che già Nuoro darà oggi stesso il testimone a Sassari. Alle 22.30, Instagramers Sardegna e Instagramers Sassari insieme ad alcuni esponenti della community di Hipstamatic Sardinia (media partner Sardegna Eventi 24), racconteranno come nasce un giornale, La Nuova Sardegna.
Domani saranno invece protagoniste Bosa, Gonnessa e, con due situazioni diverse, Carbonia. Si parte alle 10 a Bosa in piazza Costituzione. Smartphone, fotocamere digitali e videocamere si focalizzeranno sull'antico rione Sa Costa con protagonista l'artigianato artistico-culturale. Gli artigiani locali esporranno nel centro storico i propri lavori. Sempre alle 10 appuntamento a Gonnesa al complesso nuragico di Seruci: visita sotto l'egida Nurnet e con la guida dell'archeologo Nicola Dessì. A Carbonia la prima invasione digitale è dalle 10 alle 19 al Museo PAS Martel: fossili e rocce provenienti da tutto il mondo e dal Sulcis. La seconda invasione è dalle 10 alle 17 al Museo del Carbone quindi gli esterni della Grande Miniera di Serbariu e la Lampisteria con l'esposizione permanente sulla storia della miniera e della città.
Lo scopo di tutto ciò? «Gli obiettivi restano gli stessi», spiega sempre Marianna Marcucci, «diffondere la cultura digitale e l'utilizzo degli open data, formare e sensibilizzare le istituzioni all'uso del web e dei social media per la promozione e diffusione del patrimonio culturale». Per tutti i partecipanti l'hashtag da utilizzare resta #invasionidigitali che sarà affiancato dal tag ufficiale di ogni singola invasione, mentre dovrà essere utilizzato #digitalinvasions per tutti coloro che parteciperanno dall'estero e per chi dall'Italia posterà contributi in inglese.
Ovviamente la partecipazione sarda non si ferma a oggi e domani. Sabato sarà la volta del Museo Etnografico e del Museo dell'Arte Mineraria di Iglesias, delle Invasioni Digitali in bicicletta a Cagliari e del Vecchio Semaforo di Capo Figari di Golfo Aranci. Domenica toccherà a Bruncu Suergiu e Corona Arrubia sulla Giara e a Telti sal nuraghe La Prisgiona. Giovedì primo maggio sarà un fiorire di arrembaggi digitali: a Berchidda al Museo del Vino, Instagramers Sardegna e Instagramers Cycling seguiranno dalle 6.30 la Randonnée Arzachena-Alghero, una corsa non competitiva di circa 200 chilometri.
Il calendario ricchissimo come sottolinea Marcucci «è ancora in evoluzione e per i prossimi due giorni sono attese nuove adesioni». Intanto venerdì 2 ci sarà la doppietta Invasione dei Giganti #monteprama nelle due esposizioni di Cabras e Cagliari. Sempre a Cagliari un assalto alla Cittadella dei Musei e alle mura pisane di Castello. A Iglesias riflettori sull'Archivio Storico.
Sabato 3 a Pula si seguirà passo per passo il tragitto di Sant'Efisio sino a Nora mentre a Iglesias l'attenzione è per il Cimitero Monumentale. Domenica 4 gran chiusura al Pan di Zucchero di Masua.
Francesco Abate