CAGLIARI «Il Consiglio e la Giunta regionale devono intervenire per rimediare ai tagli imposti da un meccanismo sbagliato di valutazione delle spettanze ai Comuni sardi». Lo chiede il comitato esecutivo dell’Anci che, nel corso di una riunione che si è svolta ieri, ha esaminato i problemi causati dal taglio del Fondo unico destinato ai Comuni previsto nella Finanziaria 2014. L’associazione sollecita «l’integrazione immediata delle somme decurtate», calcolate in 55 milioni di euro, in modo da «garantire gli equilibri di bilancio e scongiurare tagli alla spesa sociale». Nel documento viene anche chiesto che siano ripristinate «le modalità di riparto previste originariamente dalla legge istitutiva dal Fondo unico e l’ammontare 2013 del Fondo, pari a 580 milioni a cui si sommavano i fondi di cui alle addizionali sull’energia elettrica e sui trasferimenti sui lavoratori delle ex Comunità montane». Nell’ordine del giorno si auspica che il problema «venga affrontato e risolto rapidamente al fine di evitare la paralisi dei Comuni, il taglio dei servizi e, soprattutto, l’accrescere di problematiche di natura sociale». Il taglio del fondo è stato calcolato in 55 milioni considerando che «al suo interno sono stati inseriti i fondi di cui alle addizionali sull’energia elettrica per 49 milioni e quasi 6 milioni destinati al personale delle ex Comunità montane». Nel documento si sottolinea inoltre che «i Comuni sopra i 1000 abitanti devono sottostare agli assurdi vincoli imposti dal Patto di stabilità che stanno bloccando gli investimenti su tutto il territorio regionale con le pesanti conseguenze sia sulla crisi in atto, che sull’incremento del numeri dei disoccupati»