La passeggiata virtuale inizia sotto un pallido sole dall'ingresso secondario di via Ravenna. Con un semplice clic il Cimitero monumentale di Bonaria a Cagliari si mostra al mondo grazie alla tecnologia di Google Street view, l'archivio fotografico che ripercorre gli stradari del pianeta. Gli speciali obiettivi in grado di effettuare riprese a 360 gradi hanno questa volta varcato i cancelli del camposanto cagliaritano: un tour tra cipressi, statue e lapidi secolari, tra le cappelle delle famiglie nobili, alla ricerca dei sacrari di Bacaredda, Spano e Schiavazzi. Nomi e volti noti della storia cittadina raccolti in opera titanica, per la quale sono stati necessari un mese di lavoro e quasi 2500 scatti, regalata alla comunità web da Alessandro Zucca, uno dei sei professionisti sardi ad aver conseguito la certificazione di fotografo ufficiale di Google.
«Un club ristretto nel quale bisogna essere invitati - dice con una punta d'orgoglio Zucca - due anni fa è stata l'azienda a contattarmi e dopo quindici anni scanditi da matrimoni e saggi di danza ho voluto cogliere l'opportunità».
La nuova avventura si chiama Business view, il servizio che Google ha messo a disposizione delle attività commerciali desiderose di accogliere una clientela vasta quanto il mondo. Il principio è simile a quello utilizzato da Street view: pochi scatti panoramici fatti a qualche metro di distanza l'uno dall'altro e la virtualizzazione del negozio è fatta e visibile in poche settimane nei risultati di ricerca di Google, su Google Maps e Google Local. Un ristoratore potrà mostrare così l'ambiente caldo e confortevole del suo locale; un ottico, invece, il campionario aggiornato e un artista la nuova collezione. Tutto alla portata di pochi tocchi di mouse, ovunque.
«La virtualizzazione del cimitero di Bonaria è solo un esempio, le possibilità sono infinite e la Sardegna è un terreno commercialmente ancora vergine - dice ancora il fotografo - in futuro sarà possibile cliccare sui prodotti esposti nei punti vendita digitalizzati, conoscerne caratteristiche, prezzi e acquistarli. Ancora pochi, tuttavia, comprendono le opportunità imprenditoriali. Siamo indietro rispetto all'Italia e l'Italia è indietro rispetto al mondo».
Il colosso statunitense ha rigide regole da seguire: «Google esige il rispetto di un protocollo uguale in tutto il mondo: attrezzatura specifica, qualità delle immagini e rispetto della privacy ne sono i cardini. Sul resto non posso dire troppo perché coperto da un accordo di segretezza».
L'occhio e la curiosità del fotografo non possono però essere limitati dalle esigenze commerciali. «Ogni servizio ha un costo, ma il progetto di Bonaria è stato un tributo che ho voluto fare gratuitamente alla mia città. Mi piacerebbe donare alla collettività qualcosa di unico e sconosciuto come una visita virtuale della Cagliari sotterranea, un meandro di grotte e anfratti meraviglioso, ma apprezzato da pochissimi e per altri inaccessibile».
Il digitale diventa così surrogato del reale: una regola che vale però in rari casi perché «la virtualizzazione non potrà mai rimpiazzare l'esperienza in prima persona - assicura Zucca - le immagini ad alta risoluzione sono solo un biglietto da visita per affascinare e attirare turisti e clienti». Un invito, rivolto al mondo intero, a conoscere suoni, odori e sapori di una città in cerca di notorietà e di un'Isola dalle mille facce ancora nascoste.
Luca Mascia