Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

E a tavola si serve la crisi Pochi e costosi

Fonte: L'Unione Sarda
22 aprile 2014

Al mercato di San Benedetto sono stati venduti bene solo i gamberoni

gli agnelli, il pesce resta nei banchi
La fornitura di agnelli nel senso della metafora religiosa è come sempre ottima e abbondante, considerato l'impegno delle parrocchie. Quella di agnelli terreni, da mangiare senza celebrazioni, assai di meno: ieri a metà mattina era impossibile acquistarne uno intero se a curare la fornitura era il mercato civico di San Benedetto, da sempre termometro giornalistico dei banchetti per le grandi festività.
PESCE INVENDUTO Pochi agnelli, molto cari (in media 13-14 euro al chilo, di cui 10,50 nelle tasche dei grossisti) e spariti in fretta. Chi oggi non riuscirà a metterne uno a tavola non ha deviato al pian terreno del mercato, dove alle 13,30 i banchi erano pieni di pesce fresco e aragoste che nessuno ha comprato: «Passerò la mattina di Pasqua al mercatino di Sant'Elia per tentare di vendere», sbuffa Silvano Portoghese, «qui a San Benedetto sono andati bene solo i gamberoni. Siamo tutti nelle stesse condizioni: basta dare un'occhiata in giro». L'aragosta si è venduta (poco) a 65-70 euro al chilo, le cozze a 4, le arselle a 12, la bottarga di muggine macinata dai 6 euro in su per un barattolo da settanta grammi.
POCHI ACQUISTI D'accordo, la lamentela per gli scarsi affari era un consumato ritornello dei commercianti cagliaritani anche quando gli affari andavano bene, ma il colpo d'occhio a fine mattina dava ragione ai boxisti prima di tutto del pesce e, sebbene in misura più ridotta, ai macellai: soprattutto per quanto riguarda il piano dell'ittico, sembrava di essere all'alba e non alla chiusura. A fine mattina, anche nei box dei macellai c'era però ampia scelta.
LE CARNI «Gli agnelli, hanno preferito esportarli», premette Giorgio Puddu, titolare di un box, «e quelli che sono arrivati costavano a noi 10 euro e 50: già rivenderli a 12,50 significa non guadagnare. Molti hanno fissato il prezzo a 14 euro al chilo, ma non è un affare». Concorda il collega Luigi Lai: «Ormai gli agnelli sardi sono esportati in tutti i periodi dell'anno, e poi a Pasqua sono meno numerosi che a Natale. Vanno in Continente e all'estero anche gli agnelloni da 7-8 chili». Ne hanno tratto qualche vantaggio altri macellai: quelli che l'agnello non lo trattano. «Vendiamo solo carne bovina», conferma Antonio Sanna, «e va benino, ma senza grandi festeggiamenti. Qualche bistecca in più per il barbecue l'abbiamo venduta, e anche macinato per fare il ragù». Antonio Cabras, macellaio di carni bovine, è sulla stessa linea: «Molti clienti che cercavano gli agnelli hanno ripiegato sul maialetto, senza riflettere sul fatto che un chilo di maialetto costa quanto due chili di fettine». Per gli amanti delle rilevazioni, il prezzo medio del maialetto ieri sera di 14 euro, del capretto sardo un euro in più.
PASQUA ALTA «Per quanto riguarda gli agnelli, incide anche il fatto che la Pasqua è giunta un mese più tardi rispetto all'anno scorso, e ce ne sono di meno. Anche per quel motivo», analizza il macellaio Marcello Usai, «prima ce lo davano a otto euro al chilo, ora a 10,50». Qualche agnello ce l'aveva ieri anche Mariano Cannas, ma sono finiti subito: «Ora vendiamo gli ultimi capretti e maialetti a 15 euro al chilo». Antonio Lai conferma la speculazione pasquale all'ingrosso: «Otto euro al chilo lontano dalle feste, il 25 per cento in più ora». Certo, a Natale era tutta un'altra storia: «Davamo gli agnelli a 13 euro al chilo», sbuffa Maurizio Loi, «ora si arriva a 17».
BENE I MOLLUSCHI Riscendiamo di un piano, al settore ittico: «Ci aspettavamo qualcosa di più, ma non ci lamentiamo», sorride Luciano Puzzoni dal suo box di molluschi, «sta andando forte il prodotto di Arborea, che è eccellente». Massimo Murtas è stato prudente: «Ho comprato due aragoste e le ho rivendute: non ho voluto rischiare. I gamberoni sono sempre richiestissimi».
I DOLCI Dopo tanta amarezza, ci vorrebbe un dolce. Procurarselo non è un problema, perché i market straripano di uova di Pasqua e colombe: la crisi economica ha colpito anche i dolci. Le colombe farcite sono quotate tra 6,90 e 8,90, le uova si aggirano sui 12 euro, ma se ne trovano anche a 8. Martedì, alla riapertura, come ogni anno si faranno i saldi. D'altra parte, che problema c'è nel rinviare di un'altra settimana una Pasqua ritardataria, pur di risparmiare?
Luigi Almiento