I divieti sono rimasti per due mesi, da ottobre a dicembre. Il periodo in cui dai ficus della città cadono migliaia di bacche che d'inverno creano una pericolosa patina sull'asfalto.
Ecco il perché delle ordinanze che vietavano la circolazione delle moto in tante zone della città. Viale Trieste, viale Merello, via Amat, piazza Yenne, piazza del Carmine, viale Regina Elena, viale Trento, via Dei Conversi e piazza Italia. Anche in quel caso, le lamentele non mancarono: c'è chi giudicò eccessiva la chiusura al traffico alle due ruote e chi credeva si potesse risolvere tutto con una semplice pulizia della strada. Ma per ridurre gli inconvenienti servirebbe un lavaggio - non un semplice “spazzamento” - quotidiano. Un servizio che per ora non è previsto nell'appalto dell'Igiene del suolo. Ecco perché lo scorso autunno, per far fronte all'emergenza (che ormai si ripropone ogni anno) si decise di chiudere completamente al traffico un tratto di via Amat.
Poi i divieti sparirono a dicembre. Sia perché terminò il diluvio di bacche, sia perché della situazione venne informato il ministero dei Trasporti: il sindacato dei vigili urbani chiese un intervento perché le ordinanze prevedevano un divieto rivolto ai motociclisti ma non alle forze dell'ordine. Una contraddizione, secondo i rappresentanti del “Diccap” che poi ottennero la revoca dei divieti. (m. r.)