Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Il bacino di carenaggio condannato

Fonte: La Nuova Sardegna
8 gennaio 2009

GIOVEDÌ, 08 GENNAIO 2009

Pagina 2 - Cagliari



La Cisl denuncia: «Venti lavoratori saranno licenziati dalla Moby»




CAGLIARI. ‹‹Il bacino di carenaggio di Su siccu chiude, ma nessuno interviene››. La denuncia è della Cisl-Fsm (Federatzione metalmeccanicos), che in una nota dei segretari Fabrizio Carta e Marco Angioni, ricorda come la Moby, proprietaria della struttura abbia messo in mobilità venti dipendenti.
‹‹Di fatto - si legge nella nota del sindacato - siamo all’anticamera dei licenziamenti. Inoltre, l’apertura di questa procedura è stata decisa unilateralmente dall’azienda e andrà avanti negli uffici della Confindustria di Sassari, come se la questione non riguardasse la nostra città. Negli ultimi anni, la Cisl è più volta intervenuta per ribadire l’importanza di questa struttura e delle attività connesse, anche nell’ottica di un rilancio del settore. È assurdo che la Sardegna sia priva di un bacino di carenaggio degno di questo nome››. Carta e Angioni bacchettano anche i vertici della Moby, quando ricordano come Vincenzo Onorato, in piena crisi del Porto canale, abbia ‹‹lanciato proclami per la realizzazione di grandi progetti e per il rilancio della struttura, e al contrario si assiste alla chiusura dell’attività, motivata anche con difficoltà tecniche e burocratiche che, a nostro parere - scrivono i sindacalisti - bisognerebbe superare››. Strali anche per l’Autorità portuale, che ‹‹ha giustamente presentato i successi degli ultimi tempi, dal rilancio del porto container all’attivazione della linea merci Salerno-Cagliari-Valencia passando per l’incremento del traffico crocieristico, ma in merito alle sorti del bacino di carenaggio non è stata spesa nemmeno una parola. Come se non bastasse - aggiungono Carta e Angioni - le varie giunte regionali, provinciali e comunali o sono dimissionarie o, evidentemente, sono poco interessate e non ritengono opportuno intervenire. Gli unici a rimetterci sono i lavoratori che vanno a casa. La Cisl lancia un ulteriore appello alle forze sociali e istituzionali affinché sia scongiurato questo amaro epilogo››. (p.s.)