Quando si fa sera le donne preferiscono non prendere gli ascensori
Davanti, la distesa antica dei tetti di Villanova. Alle spalle, la rocca di Castello. In mezzo, cinquanta metri scarsi di vialetto in mezzo a qualche pianta e aiuole spoglie. Un percorso come tanti, quello di raccordo tra i due ascensori che collegano viale Regina Elena a piazza Palazzo.
Il viavai del giorno successivo all'aggressione è quello di sempre. La mattina, si alternano universitari, lavoratori di piazza Palazzo, turisti. Ieri, per l'intera giornata, sono stati numerosi anche i fedeli diretti alla Cattedrale e ai riti del Giovedì Santo. «Ma la notte mai, tantomeno da sola», ammette Giulia, di passaggio con la madre e la zia, qui per la prima volta, «preferisco andare a piedi, piuttosto che prendere l'ascensore». Colpa dell'illuminazione, insufficiente. Una manciata di lampioni c'è, «però la luce è troppo fioca e non arriva a coprire la terrazza accanto», ribadisce una passante, «di solito percorro questo tratto di pomeriggio, la sera mi è capitato poche volte, e quelle volte sono state inquietanti, per dare a noi più tranquillità e scoraggiare i malintenzionati andrebbero ripristinati la guardiola e il sorvegliante.
Da anni, entrambi non ci sono più. La prima, smantellata. Il secondo, rimpiazzato da telecamere. Due sono puntate all'ingresso e all'uscita del primo ascensore, entrambe corredate da un faro. Altri due obiettivi tengono d'occhio l'ingresso del secondo ascensore. «Ma il vialetto rimane quasi del tutto fuori campo, anche a causa della naturale pendenza», osserva Roberto Comparetti, «servirebbero almeno altre due telecamere, collocate nella zona centrale della stradina, così da coprirla interamente e tutelare i passanti in tutto il tragitto».
Le misure di sicurezza andrebbero estese alle aree limitrofe: all'uscita del parcheggio sotterraneo, situata in prossimità del secondo ascensore; alla grande area terrazzata, priva di illuminazione e immersa tra rifiuti ed erbacce; ai gradini di collegamento tra questa e il vialetto, tutti passaggi potenzialmente pericolosi. «Speriamo che con l'apertura del parco accanto alla passeggiata coperta tutta la zona venga ripulita e meglio illuminata», conferma un residente che preferisce l'anonimato, «soprattutto con l'arrivo della bella stagione, fa piacere passeggiare e fermarsi a godere del panorama, la sicurezza dev'essere la norma, giorno e notte».
Clara Mulas