Agguato a una pedagogista che lavora in una struttura protetta per donne in difficoltà Castello, misteriosa aggressione
L'ha aggredita alle spalle un uomo, forse un ragazzino: non lo sa. «Un colpo fortissimo alla nuca, non so nemmeno che cosa ha utilizzato: forse è stato un pugno. Il dolore non l'ho sentito subito, ma ricordo una sensazione come di una scarica elettrica alla testa, ricordo il cuore che batteva fortissimo. Mi si sono piegate le gambe, ero in stato confusionale, ho sbattuto il mento per terra. Forse ho sentito un rumore di vetri infranti, ma non ne sono sicura».
ACCERTAMENTI I carabinieri indagano sulla misteriosa aggressione di cui mercoledì sera - nel vialetto tra i due ascensori comunali per Castello in viale Regina Elena - è stata vittima Nicoletta Pirinu, 43 anni, pedagogista in una struttura protetta per donne in difficoltà. I medici del pronto soccorso dell'ospedale “Santissima Trinità” di Cagliari hanno diagnosticato un trauma cranico, fortunatamente senza commozione cerebrale. Sembra che i medici non abbiano trovato graffi causati da una grossa pietra o da una bottiglia rotta (la pedagogista ricorda un rumore di vetro infranto, ma non è sicura che sia stato contemporaneo al colpo che ha ricevuto).
L'IPOTESI Così, non si esclude un'ipotesi inquietante: quella del knockout game , un gioco violentissimo e stupido che sta diventando di moda in diversi Paesi del mondo. Consiste nel colpire con un pugno un passante qualsiasi: ogni sconosciuto steso fa punteggio. Nei giorni scorsi, l'atroce competizione ha fatto una vittima a Pisa: un cameriere bengalese, Zakir Hossain, è morto dopo che un giovane l'ha colpito con un pugno violentissimo al viso e la polizia ieri ha diffuso le immagini riprese dai circuiti di videosorveglianza della zona: è caccia all'assassino. Anche in città i carabinieri hanno sequestrato le registrazioni delle telecamere, nel tentativo di risalire all'aggressore. Se il movente dell'aggressione a Nicoletta Pirinu è il knockout game , c'è da preoccuparsi parecchio. Lo sa anche la pedagogista aggredita, che ieri pomeriggio ha sporto denuncia contro ignoti nella caserma dei carabinieri in via Nuoro.
LA VITTIMA «Erano circa le 21.15 di mercoledì, stavo tornando a casa dal lavoro», ricostruisce Pirinu. Vive in Castello, utilizza gli ascensori in viale Regina Elena a ridosso della vecchia sede de L'Unione Sarda. «Ho preso la prima cabina, che percorre pochi metri, poi mi sono incamminata verso l'ascensore per Castello. Non ho visto né sentito nulla: ricordo solo la scarica elettrica alla nuca, dietro l'orecchio destro, e la caduta. Forse ho sentito quel rumore di vetri infranti, non lo so. Da terra ho visto un uomo di corporatura esile, forse un ragazzino, che indossava una felpa col cappuccio: ha scavalcato una siepe e ha raggiunto lo spiazzo di sotto. Poi è sparito». Quando ne ha avuto le forze, si è trascinata fino all'ascensore, ha raggiunto piazza Palazzo ed è rientrata a casa, da dove ha chiamato il 113. Ieri la denuncia ai carabinieri. «Un tempo nella zona degli ascensori c'era un custode, ora è un deserto ed è pericolosa. Le forze dell'ordine dovrebbero sorvegliarla, perché ora c'è da avere paura».
Luigi Almiento