Il documento porta la data che Massimo Zedda aveva promesso lo scorso agosto: dicembre 2013. L'unica sensata, per un bilancio di previsione, strumento che ha lo scopo, dichiarato, di contabilizzare ciò che l'amministrazione intende fare nell'anno a venire. Dopo vari rinvii, ieri pomeriggio è finalmente cominciata la discussione in aula consiliare. I primi a prendere la parola sono stati i consiglieri del Pd. Francesco Ballero ha sottolineato il tempismo con cui Cagliari arriva a questa tappa e auspicato un pressing sulla Regione perché la città venga inserita fra quelle metropolitane. Fabrizio Salvatore Marcello ha ricordato che quest'anno diventa operativo il federalismo fiscale, che per il Comune di Cagliari si traduce con una diminuzione di 38 milioni di euro di trasferimenti (crescono di 5 quelli dalla Regione, diminuiscono di 43 quelli dallo Stato) e identificato nell'istituzione della raccolta porta a porta dei rifiuti differenziati la scommessa più coraggiosa del bilancio. Matteo Lecis Cocco Ortu, dopo aver elogiato le iniziative sull'housing sociale e ammesso il forte ritardo sul tema del patrimonio, ha ricordato l'urgenza di approvare il piano particolareggiato del centro storico, condivisa da Filippo Petrucci (Socialista-Meglio di prima non ci basta).
Dall'opposizione attacco di Stefano Schirru (Pdl) a sindaco e Giunta: «La città è più povera e sporca, la raccolta porta a porta sarà un incubo per chi, soprattutto nel centro storico, non ha un balcone in cui tenere l'organico, avete pensato più alle piste ciclabili che al commercio che muore». (m. n.)