Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

L'Arciconfraternita del Gonfalone

Fonte: L'Unione Sarda
14 aprile 2014


 

Se la sagra del primo maggio è l'apoteosi, il lungo prologo che annuncia la festa in onore di Sant'Efisio è scandita da appuntamenti antichi e ugualmente intensi. Il 15 gennaio, nella chiesa di Sant'Efisio a Stampace, l'Arciconfraternita del Gonfalone inizia le solennità liturgiche del Santo. «Al mattino», spiega Mario Maffa, primo guardiano e presidente dell'Arciconfraternita, «c'è la messa conventuale celebrata dal Capitolo metropolitano, la sera il pontificale». Seguono la quaresima, con la Via Crucis del venerdì alle 15, la Settimana santa e Pasqua (con la processione di Sant'Efisio in Cattedrale il Lunedì dell'Angelo), poi l'inizio della festa di maggio. «Il 29 aprile c'è la vestizione del Santo, il 30 l'ornamento della statua». Due gli appuntamenti religiosi della vigilia: «La messa di intronizzazione a mezzogiorno e la messa solenne alle 19». Mentre scandisce gli impegni che precedono la sagra, Maffa non perde di vista quel che succede nella chiesa dedicata a Sant'Efisio. Il primo guardiano dell'Arciconfraternita, 66 anni, messinese da 45 anni a Stampace (“figlio di padre siciliano e madre stampacina”), è al secondo anno di presidenza. È il centro di tutto e guida dell'antica Arciconfraternita costituita negli anni che precedettero la peste scoppiata nel 1652. «Abbiamo 140 iscritti, 120 attivi. In un anno ho accolto sette novizi che entreranno a far parte dell'Arciconfraternita». Due i rami che la compongono: «I confratelli, che sono 80, e le consorelle, 40. I due rami sono divisi in tre gruppi: confratelli professi, novizi e confratelli onorari». Tutti obbediscono al presidente e alla Banca, cioè ii Consiglio di presidenza dell'Arciconfraternita, presieduto da Maffa e composta dal vicepresidente Simone Amirevole, dalla segretaria Rosaria Floris e dalla priora Antonella Paci.
Pietro Picciau