Colpo di mano del Comune che decide di espropriare l'area in cui sorge il vecchio rudere a fianco alla chiesetta di Sant'Efisio, la casupola del custode e il bar che si affaccia sugli scavi di Nora. La decisione è stata presa in Consiglio comunale dove anche la minoranza ha votato a favore del provvedimento. Ora spetterà all'Agenzia del demanio quantificare il valore del rudere che fiancheggia la chiesa consacrata al Martire Guerriero, di proprietà dell'Arciconfraterita di Cagliari, e del bar sulla terrazza di Nora, che, dopo una battaglia legale durata venticinque anni, il Tribunale ha confermato appartenere al Comune di Cagliari.
«La nostra è stata una scelta coraggiosa che nessuno ha mai avuto il coraggio di prendere - spiega il sindaco, Walter Cabasino - lo “scatolone” affianco alla chiesetta è un rudere pericolante che offre un'immagine poco decorosa del culto di Sant'Efisio. Del bar di Nora invece vogliamo farne il centro servizi del Parco archeologico».
Favorevoli all'esproprio anche i gruppi di minoranza Alternanza Civica e Gruppo Misto. «Votiamo a favore perché questa azione ci sembra essere l'unico modo possibile per riappropriarci di un bene che di fatto appartiene da sempre alla vita sociale della comunità pulese - spiegano - benché a causa di varie vicissitudini non si è mai riusciti a concretizzarne il trasferimento al patrimonio comunale. Auspichiamo che, una volta acquisito, non venga trasferito ad altri soggetti diversi dal Comune di Pula».
Ivan Murgana