SCONTRO. Dopo la riattivazione del servizio disposta dal Tribunale a Maracalagonis
Abbanoa non ci sta: «Continueremo a slacciare le utenze di coloro che non pagano l'acqua da anni». Nessun passo indietro, quindi, da parte della società che gestisce il servizio idrico sardo dopo la decisione del Tribunale civile di Cagliari che vieta la sospensione dell'erogazione dell'acqua per obbligare gli utenti morosi a pagare quanto richiesto. «Quella emessa dal giudice», spiega l'azienda, «è un'ordinanza emessa senza contradditorio, non una sentenza, ha quindi valore solo per il caso della cliente di Maracalagonis, e non anche per altri procedimenti». Abbanoa sostiene di aver operato nel rispetto della legge. «La signora di Maracalagonis ha ricevuto 7 procedure di messa in mora. Il debito è cresciuto e, per aiutare la cliente, l'azienda ha predisposto piani di rientro che non sono stati rispettati. Ecco perché il distacco è un atto dovuto».
«A Cagliari esiste un precedente simile in cui l'utente era malato di cancro», fa sapere lo studio legale cagliaritano “Macciotta e Associati”, che dopodomani assisterà Abbanoa nella nuova udienza davanti al Tribunale civile. «In prima battuta il giudice aveva ordinato di riallacciare il contatore, poi è arrivata la sentenza che ha ribaltato l'ordinanza». Nel frattempo, la prima risposta ad Abbanoa arriva dalle associazioni dei consumatori che, con l'azienda, lavorano per gestire al meglio i rapporti con la clientela. Nell'ultimo anno le associazioni hanno portato a casa «risultati importanti», come la rateizzazione degli arretrati fino a 60 mensilità e la conciliazione. Adesso, però, di fronte alla posizione di Abbanoa, cosa accadrà? «Il distacco è inammissibile perché Abbanoa opera in regime di monopolio», spiega Francesco Mattana, presidente di Altroconsumo. «Da amici rischiamo di diventare nemici». Aldo Garau, responsabile regionale di Assoutente, dice: «L'Enel, per esempio, prima di staccare la corrente diminuisce la potenza. Perché Abbanoa non può fare una cosa simile?». «Inaccettabile staccare il contatore», gli fa eco Giuliano Frau, presidente di Adoc. «Il servizio idrico si paga, certo», aggiunge Giorgio Vargiu, presidente Adiconsum, «ma Abbanoa continua a non rispettare l'ordinanza del Tribunale di Nuoro che impone alla società di sospendere ogni richiesta di pagamento in presenza di un ricorso». Esulta anche Casa dei Diritti, l'associazione che tutela gli interessi della signora di Maracalagonis. «Il giudice stabilisce l'illegittimità di una prassi che lede il diritto a contestare le pretese di Abbanoa sulle bollette». Uno dei nodi, nel rapporto tra Abbanoa e la clientela, è quello relativo alla fatturazione. «Se l'azienda non spedisce le bollette periodicamente, è la prima a essere in torto», dice Monica Satolli, segretario di Unione dei consumatori. Ci sono poi i problemi relativi a interessi e more che la società applica in caso di rateizzazione. «È una cosa ingiusta», chiude Satolli, «perché, spesso, se i cittadini sono morosi è perché la fatturazione di Abbanoa non è regolare».
Mauro Madeddu