Ma l'astensione proclamata dall'Or.s.a. non è stata appoggiata dalle altre sigle sindacali
«L'Or.s.a. non è firmatario del contratto collettivo degli autoferrotranvieri e non raggiunge il 5% della rappresentanza a livello nazionale. Per questo non può essere riconosciuto dall'azienda».
Il direttore generale del Ctm, Ezio Castagna, spiega i motivi per cui le richieste del sindacato non possono essere esaudite, motivo questo dello sciopero di oggi di quattro ore: «Il Ctm non ha mai avuto problemi di rappresentanza sindacale», prosegue Castagna: «Esclusi il sindaco Massimo Zedda e Marco Murgia (consigliere del Pd), sono intervenute altre persone che non conoscono l'argomento e non hanno neanche chiesto all'azienda chiarimenti».
Lo sciopero di oggi è confermato. Dalle 10 alle 14 i dipendenti appartenenti a Or.s.a. e Css (quasi tutti conducenti) incroceranno le braccia. Possibili disagi. «È diventata una guerra personale», ha detto Carlo Atzori, segretario Or.s.a., «nei confronti dei nostri colleghi privati dei loro diritti». Ma altre sigle sindacali prendono le distanze. Ignazio Lai fa sapere che la Cisl non aderirà: «Si tratta di una questione che non riguarda le altre organizzazioni sindacali». Concorda Valerio Mereu (Uil): «Nel Ctm non c'è un problema di rappresentanza sindacale e, grazie a intese raggiunte con le sigle firmatarie dell'accordo nazionale, questa azienda è una delle migliori d'Italia». Niente sciopero anche per Cgil, Ugl e Faisa.
Or.s.a. e Css, intanto, hanno replicato al presidente Giovanni Corona sul risanamento dell'azienda: «L'unica cosa che riuscì a produrre la sua “miracolosa ricetta” furono 41 azioni di sciopero, culmine di una lotta democratica portata avanti dal sindacato di base». (p.c.c.)