POETTO. Crisi dell'ippica e concorrenza sleale frenano il rilancio dell'impianto
La proposta: deve integrarsi col parco di Molentargius
Tra l'ex ospedale Marino e il parco di Molentargius c'è un gioiello che molti non conoscono. Pochi sanno che l'ippodromo del Poetto è comunale e quindi aperto a cagliaritani e turisti. La gara di endurance del 29 e 30 marzo è stata un successo, e ha dimostrato che l'impianto che si affaccia sulla Spiaggia dei centomila non può e non deve essere riservato a una nicchia di appassionati di sport equestri. Certo, come attività non è tra le più economiche, ma è pur vero che se ben valorizzata può diventare un valore aggiunto per l'economia del capoluogo.
TUTTI IN SELLA Stefania Dore è stata nominata dal sindaco a capo della Società ippica appena un anno fa. È una dirigente dell'Ufficio tributi comunale che ricopre il ruolo di presidente del cda senza alcun rimborso. «Stiamo procedendo a piccoli passi, tra mille difficoltà economiche». C'è un progetto per il rilancio dell'ippodromo? «È fondamentale che i cagliaritani capiscano che questo spazio è loro. Per il momento andiamo avanti con l'attività di scuola, pensione e cura dei cavalli. Siamo concentrati sull'equitazione». Negli anni scorsi ci avevano tentato anche con il palio di Sant'Efisio, poi più niente. «L'ippica sta attraversando un periodo di crisi. Ma lo scoglio più arduo è la concorrenza sleale. Siamo una società di capitali con costi di gestione elevati, non possiamo confrontarci con associazioni che riescono a sfruttare agevolazioni fiscali. Non siamo competitivi». Il riferimento, anche se Stefania Dore non lo ammetterà mai, è ai maneggi di Medau Su Cramu e al rivale di sempre: il Campo Rossi, di proprietà dell'Esercito.
GLI INVESTIMENTI Nel 2000 fu stanziato un finanziamento da dieci milioni. La mancanza di fondi e la crisi del settore bloccarono i lavori. «È fondamentale, anche se non sarà semplice, integrarsi col parco di Molentargius e ragionare sulle corse», continua Stefania Dore. «Se questa dovesse diventare la strada da seguire occorrono investimenti». Quanto? «Almeno 3,5 milioni di euro per realizzare una tribuna coperta, il totalizzatore e sistemare la pista».
Andrea Artizzu
Ghirra (Sel)
Rugby e baseball
negli ex campi
del Cagliari
Con i lavori di riqualificazione del Poetto e il recupero dell'ex ospedale Marino, e il parco di Molentargius l'ippodromo farà parte di un angolo di paradiso terrestre. Che la città non sa ancora come utilizzare. Il Comune, azionista di maggioranza della Società ippica (69,74 per cento), ha un ruolo importante. «Le attività della società ippica non possono essere definite di interesse pubblico.
Si rende pertanto necessaria la dimissione della partecipazione», afferma Francesca Ghirra, consigliere comunale (Sel) e presidente della commissione Cultura, pubblica istruzione e spettacolo. «La pratica non sarà breve. Nel frattempo bisogna trovare il miglior modo di gestire l'impianto. Sono arrivate richieste dalle federazioni di rugby e baseball per la concessione dei campi in disuso un tempo utilizzati dal Cagliari». (a. a.)