Nuovi dettagli sul progetto Usa: anche un hotel e la discoteca con vista mare
CAGLIARI Missione numero uno compiuta: il progetto di fattibilità è al Comune e ora è tutto pronto per il primo step di giugno con le eventuale richieste di modifiche degli assessorati ai Lavori pubblici, all'Urbanistica e allo Sport. Missione numero due? Comprare il Cagliari. Il gruppo americano (ancora sconosciuto) interessato al Sant’Elia e al club rossoblù darà, probabilmente già da oggi, mandato al manager Luca Silvestrone di aprire ufficialmente le trattative con il patron Massimo Cellino. Ieri in serata era in programma una riunione del gruppo Usa. Come dire: ora comincia il bello. I contatti ci sono già stati, ma ora arrivano le cose che contano: quanti soldi ci saranno in ballo e quanto tempo occorrerà per perfezionare l'affare. Il gruppo X potrebbe avere un nome già dai prossimi giorni, quando si tratterà di creare la società che avrà il compito di mandare avanti l'operazione. «La prima fase – ha spiega Silvestrone – è andata molto bene. Ora continuiamo ad andare avanti». Hotel e discoteca. Ora i tifosi rossoblù aspettano. E sperano che quel rendering mostrato mercoledì durante l'incontro con il sindaco Massimo Zedda si trasformi presto in uno stadio vero. Il progetto depositato è definitivo, salvo le modifiche che vorrà apportare il Comune. Per ora ci sono dentro anche una discoteca, un albergo da realizzare più o meno dove c'è la tribuna centrale visto che avrà le camere con vista sul mare, un ristorante panoramico (verosimilmente sopra l'hotel) e un centro congressi. Sono quatto elementi che rafforzano il piano previsto anche dal Comune: lo stadio deve "vivere" 365 tutto l'anno. Di giorno, ma anche di notte. Per esempio la discoteca o il club non avrebbe il problema di disturbare la gente che dorme dal momento che i primi palazzi sono distanti alcune centinaia di metri. Nel progetto presentato le piscine sono addirittura due: una olimpionica. Strutture in grado di attirare tanta gente durante tutta la settimana. La pista di atletica non ci sarà. In questo caso hanno vinto i tifosi che vogliono vedere la partita da molto vicino. «Ma il gruppo che rappresento – spiega Silvestrone – è pronto a realizzarla anche all’esterno, magari accanto al palazzetto». Nuovi investimenti. Gruppo Usa pronto a investire insomma anche al di fuori dello stadio: «Non si tirerà certo indietro – spiega il manager – se dovesse essere ritenuto fondamentale realizzare qualche intervento che possa soddisfare le esigenze dei cagliaritani. Naturalmente con il maggior tatto possibile, senza intaccare gli equilibri, anche del tessuto commerciale, esistenti». Insomma uno stadio contenitore di tante cose: quasi quasi c'è il rischio di dimenticarsi che lì si giocheranno anche le partite del Cagliari. All'esterno, poi sono previsti tre laghetti: rientrano nel piano di fitodepurazione delle acque, ma i tre bacini saranno il fiore all'occhiello dell'area verde intorno all’impianto. Le polemiche. Tutto ora dovrà passare attraverso gli assessorati prima e il Consiglio comunale poi. Non mancano le polemiche. All’attacco il capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale Giuseppe Farris. Sollevati dal consigliere alcuni dubbi sugli esiti di precedenti iniziative intraprese da Silvestrone: in particolare sul progetto di un nuovo stadio a Sulmona. E, tra le altre cose, sul mistero degli “americani” che starebbero dietro l’operazione. «Destano perplessità – spiega – le dichiarazioni secondo le quali non sarebbe ancora opportuno rivelare il nome del gruppo americano che starebbe trattando col Comune per lo stadio e con il Cagliari Calcio per l’acquisto della società». Stefano Ambu