Il virtuosismo del trio Modigliani tra Beethoven e Shostakovic
di Gabriele Balloi w
CAGLIARI In arrivo, con pagine di Beethoven e Shostakovich, mercoledì 16 al Comunale (ore 20,30), per il cartellone della Stagione sinfonica e cameristica del teatro Lirico il Trio Modigliani. Formazione cameristica fondata nel 2005, col desiderio di promuovere, approfondire e far conoscere meglio il repertorio dedicato a questo organico strumentale. Effettivamente, qua in Italia rispetto all’estero, forse oggi non troppo coltivato. Trattasi, peraltro, di un ensemble i cui componenti hanno tutti alle spalle curriculum degno di nota, ad attestarne subito la competenza artistica ed esecutiva. Il violinista Mauro Loguercio, ad esempio, ha avuto maestri di prim’ordine come Michelangelo Abbado, Bruno Bettinelli e Salvatore Accardo; un’esperienza del trio già compiuta verso la fine degli anni Ottanta, con due musicisti di sommo calibro: il “principe” del pianoforte Nikita Magaloff e un importante violoncellista quale Antonio Mesenes; e poi collaborazioni con altri grandi interpreti quali Maria João Pires, Tamás Vásáry o Bruno Canino. Con quest’ultimo, guarda caso, si è formato Angelo Pepicelli, pianista del Trio Modigliani dopo aver studiato perfino con Zecchi e Perticaroli. Nell’82 fonda un duo col fratello Francesco Pepicelli, oggi violoncellista del Trio ed allievo, fra gli altri, di Rocco Filippini, Amedeo Baldovino e Radu Aldulescu. L’ensemble ha pure all’attivo alcune incisioni tra cui un cd, uscito per Amadeus, contenente i “Trii” di Giuseppe Martucci (misconosciuto musicista italiano del secondo Ottocento), già divenuta incisione di riferimento. Oppure, per l’etichetta La Bottega Discantica, il Trio op.101 di Brahms e quello op.70 n.1 di Beethoven. Proprio quest’ultimo previsto nell’appuntamento con la Stagione concertistica del Teatro Lirico. Corredato di un titolo non aggiunto dall’autore, «Gli spettri» fu il ritorno, dopo più di un decennio, alla forma musicale cui per prima diede un numero d’opus. L’op.1 di Beethoven furono, infatti, tre Trii per pianoforte, violino e violoncello. Anche Shostakovich ha un Trio fra le sue prime composizioni, l’opera 8. Ma quello che noi ascolteremo eseguire dal Trio Modigliani è il n.2 op.67, appartenente ad un periodo ben più complesso e maturo del compositore russo.