Il sindaco Zedda convinto dall’idea: «Ma dovrà avere l’ok dei nostri tecnici»
CAGLIARI Nel 2017 potrebbe non essere più alla guida del Comune. Ma il sindaco Massimo Zedda, se il nuovo Sant'Elia dovesse andare in porto, potrà dire di aver almeno partecipato al battesimo dello stadio del futuro. «Abbiamo ricevuto diverse proposte - ha detto ieri mattina durante la conferenza stampa lampo convocata al termine dell'incontro con il manager-rappresentante del gruppo americano Luca Silvestrone - ma questa ci sembra quelle in fase più avanzata e la più innovativa». Corsia preferenziale? «Noi potremmo pensare- ha spiegato il sindaco- ad un affidamento diretto dei lavori nel caso ci sia un unico interlocutore. Così come accade ora per il Sant'Elia». Altrimenti la proposta "americana" dovrà competere con le altre, per ora nascoste, concorrenti. Soddisfatto il primo cittadino. «Il Comune - ha spiegato - ora analizzerà nel dettaglio il piano con l'esame da parte dei diversi assessorati. Ad esempio dovranno essere valutate le altezze, i parcheggi e tante altre questioni tecniche. Ci siamo dati appuntamento a giugno per iniziare un iter che possa portare entro il 2015 all'avvio dei lavori e entro il 2017 alla conclusione delle opere». Accanto al sindaco c'erano gli assessori che giocoforza saranno coinvolti nell'operazione stadio: Luisa Anna Marras (Lavori pubblici), Paolo Frau (Urbanistica) e Enrica Puggioni (Sport). Il sindaco ha ribadito le linee guida su ciò che potrà fare o non fare nel nuovo Sant'Elia. «Niente case - ha confermato - e nemmeno centri della grande distribuzione». Un progetto che dovrà per forza di cose passare in consiglio. «Sarà uno stadio - ha detto Zedda ribadendo le linee guida della delibera di giunta - per gli sportivi, ma anche per tutti i cittadini. Uno spazio pensato anche per accogliere bar ristoranti, alberghi, manifestazioni di spettacoli. Seguendo criteri di risparmio energetico». Stefano Ambu