Il nuovo Sant'Elia? Nel 2017. "Tra i migliori d'Europa, somiglierà all'Allianz Arena"
Uno stadio da 25 mila posti al coperto, con tecnologie costruttive d’avanguardia in Europa, in grado di ospitare non solo il calcio ma anche grandi eventi. E’ il Sant’Elia del futuro: gli americani hanno presentato al Comune il primo studio di fattibilità e vogliono realizzare l’opera entro il 2017. Il sindaco Zedda: “Abbiamo fatto un passo da gigante”.
CAGLIARI - Il nuovo stadio Sant’Elia, la casa che accoglierà il Cagliari negli anni a venire, c’è già. E’ in un file, all'interno un progetto tecnico presentato oggi al Comune dagli intermediari della società americana che punta ad acquisire il club. Questa mattina infatti a Palazzo Bacaredda si è tenuto un incontro, positivo, tra la Giunta e Luca Silvestrone, manager che rappresenta gli aspiranti acquirenti d’oltre Oceano: il vertice è servito a gettare le basi che porteranno alla riqualificazione della vecchia struttura datata 1970, l’iter amministrativo è avviato anche se rimangono incognite a cui dare risposte precise.
Il PROGETTO. Andiamo con ordine: in particolare stamane è stato presentato uno studio di fattibilità. Disegna un impianto “tra i migliori d’Europa, all’avanguardia dal punto di vista architettonico, autosufficiente al cento per cento sotto l’aspetto energetico” afferma Davide D’Arace, coordinatore del gruppo di progettazione, che svela altri dettagli: la capienza sarà tra i 25 mila ed i 30 mila spettatori, tutti i posti saranno al coperto e lo stadio sarà modulare cioè in grado di ospitare non soltanto partite di calcio ma anche rugby o grandi eventi come concerti, ma si pensa anche di realizzare anche una piscina olimpionica in quello che diverrebbe un vero e proprio polo sportivo. “Abbiamo puntato molto - spiega - su quelle che sono le energie rinnovabili e le nuove tecnologie, miriamo ad ottenere l’autosufficienza dal punto di vista elettrico, abbiamo previsto un sistema di fitodepurazione per il riutilizzo dell’acqua e sfrutteremo l’energia eolica con piccole pale di circa un metro”. Lo scheletro attuale del Sant’Elia non verà completamente demolito ma alcune parti verranno riutilizzate, di certo però non ci sarà la pista d’atletica che potrebbe essere spostata o, in alternativa, potrebbe essere valorizzato al meglio il campo Coni in via dello Sport. Luca Silvestrone si sbilancia affermando che “lo stadio sarà tra i migliori d’Europa, ricorderà l’Allianz Arena”. A Monaco, in Germania.
LE TRATTATIVE. Ma l’aspetto su cui Silvestrone si concentra con più attenzione riguarda i termini dell’operazione. La trattativa di riqualificazione dello stadio dovrà andare di pari passo con la vendità della società da parte di Massimo Cellino: “Il mandato che ho ricevuto è quello di far procedere le cose assieme, certo tutto può accadere ma non crediamo di andare avati con trattative slegate”. E chiarisce: “Il fondo di investimento americano sosterrà al cento per cento l'operazione, per rifare lo stadio ci vorranno circa 85 milioni di euro mentre per quanto riguarda la società non lo sappiamo anche se il Cagliari, va detto, è un club sano e senza debiti e siamo interessati anche al centro sportivo di Assemini. Ora - conclude - riavvieremo i rapporti, peraltro mai interrotti, con Cellino”.
OBIETTIVO 2017. La parte che presenta più insidie, come le ultime vicende legate all’agibilità dello stadio insegnano, riguarda l’iter amministrativo e burocratico: il progetto infatti dovrà superare valutazioni e rispettare normative stringenti soprattutto perchè l’area, sui cui sorgerà la struttura, si trova a due passi dal mare, tutelata dal piano paesaggistico regionale. Il sindaco Massimo Zedda però è fiducioso: “Questo è il progetto più avanzato e innovativo che ci è stato presentato. Oggi abbiamo fatto un passo da gigante, il fatto che il gruppo che presenta il progetto sia lo stesso interessato a comprare la società di calcio crea una condizione favorevole sui tempi. Lo studio di fattibilità ora verrà trasmesso agli assessorati comunali competenti e alla Regione per le opportune verifiche”.
Dopodichè il Comune e gli americani si rivedranno a giugno: “Se tutto va bene - dice il primo cittadino - l’iter potrebbe concludersi nel 2014 e i lavori inizierebbero nel 2015”. La conclusione è ipotizzata per il 2017 ma questo dipenderà da una scelta: decidere di far giocare i rossoblù a Cagliari con il cantiere aperto, così come ha fatto in Friuli l’Udinese, oppure cercare un alloggio alternativo nel frattempo. La prima opzione, “fattibile” a detta dei tecnici, allungherebbe i tempi mentre la seconda potrebbe essere più rapida. Calciatori e tifosi, dispiace dirlo, sono abituati.