Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Se Cellino venderà, faremo un Cagliari ambizioso»

Fonte: L'Unione Sarda
10 aprile 2014


Silvestrone: ho incontrato Cellino a fine gennaio, il club è sano e ha un'ottima immagine

 


Luca Silvestrone tira un sospiro di sollievo: «Un passo da gigante, oltre ogni più rosea aspettativa». Manca il via libera definitivo da parte del Comune «ma ora può partire la seconda fase del piano, la proposta d'acquisto del Cagliari». Un progetto nato per caso: «Il gruppo americano voleva investire in Europa. La legge sugli stadi, l'intenzione del presidente Cellino di cedere la società e la manifestazione d'interesse indetta dal Comune per lo stadio. Un'occasione imperdibile».
I primi sondaggi: «A fine gennaio sono stato ospite del presidente Cellino nella sede di viale La Playa. Ho presentato il progetto, lui ha confermato l'intenzione di vendere e si è detto interessato. Mi ha parlato della trattativa col gruppo arabo e gli ho spiegato che noi, in quel momento, non potevamo fare passi ufficiali prima dell'incontro col Comune per la questione stadio».
L'affare con gli arabi si è interrotto «mentre i contatti tra me e il Cagliari sono andati avanti. E ora che Cellino ha acquistato il Leeds, credo sia il momento per essere concreti».
Ecco perché Silvestrone («sono solo un consulente», ricorda) ora contatterà i rappresentanti del fondo americano: «Tempo una settimana e verrà avviata la procedura per l'acquisto del Cagliari, una società sana e senza debiti. Costi e tempi? Dipende da quello che verrà inserito nell'affare e se Cellino avrà davvero intenzione di cedere, non sarà una trattativa lunga».
Cagliari perché? «Perché è una squadra che dà un grande ritorno di immagine. Per gli americani è importante avere una squadra con ambizioni, che stia nel calcio che conta. Serve creare un clima positivo e per questo vogliamo coinvolgere i campioni rossoblù del passato, quelli che hanno fatto la storia del Cagliari». Silvestrone vuol rassicurare i tifosi: «Circa la vicenda Sulmona, in quel caso rappresentavo un gruppo, diverso da questo, che si era subito esposto pubblicamente, scatenando polemiche politiche. Per questo adesso si è scelto un basso profilo. E poi sento dire che dietro il fondo americano ci sarebbe lo stesso Cellino. Un'idea risibile». Silvestrone, però, ancora non svela il nome del gruppo statunitense: «È un fondo attivo su infrastrutture sportive che ora si costituirà in società. I soldi sono già pronti e non sono stati ancora contattati dirigenti per il management italiano che guiderebbe il Cagliari. Pochi giorni e saprete tutto direttamente da loro».
Alberto Masu