Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

L'arte della Cabras Brundo: il volto dei nostri padri

Fonte: L'Unione Sarda
8 aprile 2014


Mostre Le sculture in esposizione all'Exmà di Cagliari da venerdì prossimo al 18 maggio 

 


U no sguardo che inchioda, un profilo inconfondibile, un sorriso appena accennato. Dettagli da plasmare nell'argilla, fermare nel tempo. Vezzi e anime che hanno incontrato l'arte perché il soggetto da ritrarre ha conquistato la sua stima. Anna Cabras Brundo era così, limpida come la sua passione e accettava di rappresentare solo chi le piaceva davvero. Ora il suo personale Olimpo fatto di politici, intellettuali, uomini di cultura e Papi, senza trascurare gli sportivi, la gran parte fortemente legati alla storia della sua città, Cagliari, sono i protagonisti di una mostra che le rende omaggio a sei anni dalla morte. Venerdì prossimo (alle 18 l'inaugurazione) venti personaggi illustri trovano posto nell'esposizione “Persone e Personaggi nella galleria delle opere di Anna Cabras Brundo” curata dalla nipote Marta Cincotti, storica dell'arte, per l'associazione Auravisiva nella Sala delle Volte dell'Exmà di Cagliari, via San Lucifero.
Un'idea che nelle intenzioni della curatrice è nata dieci anni fa, quando la scultrice cagliaritana «aveva ormai perso la magia che le permetteva di creare un viso con qualche rapido tocco sull'argilla. Mentre il tempo la allontanava dalla sua arte, io mi ci avvicinavo, accarezzando l'idea di radunare una volta ancora le sue creazioni, le sue facce di creta». Quei volti, che resteranno esposti fino al 18 maggio, svelano una parte dell'artista, lei che attraverso il loro ritratto esprimeva se stessa fin da quando era una bambina. E raccontano l'epoca di cui sono stati protagonisti attraverso i testi che accompagnano le opere, firmati da Gianluca Medas, Anthony Muroni, Jacopo Cullin, Maria Paola Masala, Franco Masala, Raffaela Pitzalis, Gigi Porcella, Antonello Angioni, Anna Peretti, Marinella Ferrai, Claudio Cugusi, Silvano Balloi, Giuseppina Cossu Pinna, Gianni Filippini, Rita Cara.
A ricordare periodi storici e personaggi sono prima di tutto le parole di Marcello Serra e del suo “Mal di Sardegna”: «Forse, nelle vene dei sardi, anche oggi il sangue s'inarca in un tumulto o s'allenta in un letargo che ha radici misteriose e diverse in quelle razze che qui hanno soggiornato. Ilare o crucciato, diffidente o aperto, ruvido o mansueto, fatalista oppure intraprendente, il sardo riflette verosimilmente nella sua natura mutevole, i caratteri di quelle razze: l'iniziativa dei punici, il realismo dei romani, la rapinosa violenza dei saraceni, la genialità dei toscani, l'operosità dei liguri, la fierezza e l'albagia degli spagnoli; ma anche l'indocilità barbarica e la sospettosa durezza dei popoli più lontani».
Anna Cabras Brundo, che nel 1958 entrò a far parte dello Studio 58 con Gaetano Brundu e Primo Pantoli per poi allontanarsi e sperimentare senza dimenticare mai le sue radici e il suo credo realista e intimistico, ha voluto dedicarsi a chi ha combattuto per migliorare la propria terra, chi l'ha costruita, celebrata, studiata, amata. Come Ottone Bacaredda che fu sì giurista e scrittore ma fu « Il  sindaco di Cagliari, più di ogni altro», per usare le parole scelte da Gianluca Medas per introdurre la cifra di un uomo che seppe rivoluzionare una città chiusa nei suoi quartieri e proiettarla verso il mare.
Per modellare una figura che rendesse omaggio a Francesco Cossiga, Anna Cabras Brundo nel 1988 usò del materiale refrattario. Sessantotto centimetri di storia italiana ripercorribile anche attraverso il ricordo di Anthony Muroni che per ricordare il presidente ha puntato l'attenzione sul suo difficile rapporto con l'amata Sassari. Una terracotta del '71 mette in risalto gli occhi di papa Paolo VI nel busto realizzato per il seminario di Cagliari, un gesso datato 1957 sottolinea la piccola figura di Fra Nicola. Jacopo Cullin non ha paura di mischiare sacro e profano quando racconta della turista tedesca di Pafaria che voleva l'autografo di Cici Rifa . Tra tante figure maschili (Felice Melis Marini, Eros Kara, Antonio Romagnino, Marcello Serra, Nicola Valle, Mario Siddi e Giovanni Paolo II) chiudono la carrellata un autoritratto di gesso, uno a carboncino e un'intima immagine dell'artista che viene fuori dal ricordo di Maria Paola Masala.
Francesco Abate